R.S.M Titanic il film e la storia vera
  Le suite di prima classe
 

Le "suites" dei milionari


Il capitolato del TITANIC era in grande parte basato sulla concezione dell'Olympic ed includeva delle modifiche portate a seguito degli insegnamenti avuti all'epoca della costruzione e della progettazione di questo. Un documento, composto da più di 300 pagine, conteneva le istruzioni precise che la White Star Line aveva stabilito in accordo con i costruttori della nave, i Cantieri Harland & Wolff. Le specificazioni dell’"elenco degli alloggi", dell'arredamento, della decorazione e dei dettagli, occupavano solo esse 120 pagine. Più di una pagina era dedicata alla descrizione delle "suites" del ponte B che comprendevano due appartamenti di lusso di prima classe con passeggiata privata, il che costituiva un'innovazione sulle navi che facevano le rotte dell'Atlantico Nord. L'Olympic, nave gemella del TITANIC varata prima, non era così attrezzata. Questi due appartamenti con passeggiata, chiamati anche comunemente "suites dei milionari" e che recavano il contrassegno di B51 a dritta e B52 a babordo, erano localizzati sul ponte B, giusto dietro l'entrata di prima classe: furono sicuramente le suites più eleganti e costose della nave.
Non avevano migliorie vere e proprie rispetto agli altri appartamenti con salone, ma disponevano del loro proprio settore di ponte passeggiata, su tutta la lunghezza dell'appartamento, ossia di 15 metri, con finestre che davano sul mare.
Per ciascuno di questi appartamenti di gran lusso, l'occupante si vide assegnare, senza alcun supplemento di prezzo, una cabina interna per sé o, per esempio, per la sua domestica, e venivano numerati B101 per l'appartamento B51 e B102 per l'appartamento B52.
Gli stessi Cantieri Harland & Wolff ed una ditta specializzata, la A. Heaton & Co., s'incaricarono di arredare gli appartamenti.
Ogni appartamento fu composto da: due camere, un salone, un bagno e due guardaroba situati tra le camere; i muri ed il mobilio in stile francese furono rivestiti di quercia.
Un locale aveva due letti: uno di 84 centimetri per 2,06 metri, e l'altro 1,30 metri per 1 metro e 98, un divano ed un tavolo ovale. Il bagno era fornito di doppio lavabo, un mobile da toilette con sedia ed un radiatore per riscaldamento elettrico; il pavimento era ricoperto di moquette blu. L’altra camera aveva anch’essa due letti in ottone dalle dimensioni dei precedenti, con lo stesso tipo di mobilio della camera posteriore, ma la decorazione del locale e lo stile del mobilio variava. Un salone possedeva un tavolo rotondo al centro del locale, con due poltrone e quattro sedie, un armadio, un cassettone, un “secretaire” d’angolo, un camino ed uno sgabello ottagonale.
La sala da bagno aveva una vasca con doccia, un lavabo ed un radiatore elettrico, il pavimento era di linoleum. Il guardaroba di ogni camera era dotato di un portacappelli, un attaccapanni ed un cassettone appropriato.
La veranda aveva tre divani con piccoli tavolini, due sedie con schienale, due poltrone e due piccoli tavoli rotondi.
Alcune rare fotografie dell’epoca e delle descrizioni, testimonianze e ricerche, ci hanno permesso di avere un'idea della magnificenza delle camere, delle sale e delle passeggiate private.
Per esempio, il salone di babordo B52 era rivestito di pannelli di quercia laccato bianco, il soffitto a cassettoni ed un camino che era sormontato da un lungo specchio con cornice dorata. I mobili erano di mogano o di ebano, ornati da zampe di leone, di sfinge, di grifoni alati o addirittura di ananas, in bronzo cesellato, e recavano la marca dello stile Impero, al tempo stesso rigido e severo, pesante e solenne. Un tavolo rotondo ricoperto di un damascato blu si trovava al centro del locale. Tutto era rigorosamente tinta unita, dal blu notte dei tappeti e del divano fino alla porpora delle doppie tende che incorniciavano le alte finestre sul ponte della passeggiata privata.
L'appartamento era occupato da Joseph Bruce Ismay, Direttore Generale della White Star Line che aveva preso per abitudine di fare tutti i viaggi inaugurali delle navi della compagnia. Tuttavia, prima che fosse assegnato ad Ismay, questo appartamento era stato curiosamente oggetto di parecchie prenotazioni ed annullamenti successivi.
Innanzitutto, Henry Clay Frick, di Pittsburgh, magnate dell'acciaio, aveva riservato l'appartamento nel mese di febbraio del 1912 ma annullò la sua prenotazione dopo che la sua signora si era infortunata ad una caviglia. John Pierpont Morgan, Presidente della Compagnia Internazionale Mercantile Marina Co. (società madre della White Star Line), riprese la prenotazione ma l'annullò dichiarandosi sofferente. In realtà, preferì fare i bagni ad Aix-les-Bains dove festeggiava il suo 75 compleanno, e si trovava, si dice, in dolce compagnia. La prenotazione fu girata allora a M. J. H. Harding ed alla sua sposa, ma la coppia preferì viaggiare sul Mauretania. Alla fine dei conti, l'appartamento toccò ad Ismay. Ismay si era imbarcato a Southampton, munito del biglietto gratuito n° 112058.



La passeggiata privata dell'appartamento B52 - B54 - B56

La passeggiata privata dell'appartamento B52 - B54 - B56

La passeggiata privata dell'appartamento B52 - B54 - B56, che vediamo qui sopra raffigurata, costituiva un universo pseudo-Tudor con pareti bianche: qui i mobili di vimini chiaro erano disposti fra le verdi piante. Il soffitto era decorato di finte travi in quercia. La fotografia è stata scattata prima che la veranda venisse abbellita con piante ornamentali. L'immagine successiva ci mostra la stessa passeggiata già con qualche rampicante messo ad arredo.
Gli appartamenti di dritta B51 - B53 - B55 erano identici all'appartamento di babordo, appena descritto. Sebbene arredato con lo stesso tipo di mobilio, lo stile era differente: gli arredatori avevano adottato in questo caso uno stile inglese.



La suite B53

L'appartamento, qui sopra fotografato, era occupato da Mrs. Charlotte Drake Martinez Cardeza, 58 anni, una persona molto ricca, proveniente da Germantown, vicino a Filadelfia in Pennsylvania. Era divorziata da James Warburton Martinez Cardeza, procuratore di Filadelfia e nipote di un Conte portoghese, ed aveva sposato in seconde nozze Thomas Drake, banchiere ed industriale. Di ritorno da un safari in Africa, Mrs. Cardeza si era imbarcata a Cherbourg con il biglietto di prima classe n° 17755 che aveva pagato 512 lire sterline e 67 scellini. Occupava la camera B53 e viaggiava in compagnia di suo figlio Thomas, 36 anni che occupava probabilmente la camera B55. Erano al loro seguito anche i loro domestici: Anna Ward, la governante di Mrs. Cardeza, che occupava probabilmente la stessa camera della sua padrona, e Gustave Lesneur, il cameriere francese di Thomas Cardeza, che occupava la cabina B101. I Cardeza portarono con sé un'impressionante quantità di bagagli: 14 bauli, 4 valigie, 3 casse ed un necessaire di farmacia. I bauli comprendevano, tra l’altro, 70 abiti, 10 pellicce, 38 boe di piume, 22 spille per capelli, 91 paia di guanti, e numero considerevole di quisquilie per distrarsi, come ad esempio un carillon a forma di uccello. Mrs. Cardeza portava anche un cofanetto che conteneva un numero considerevole di gioielli. In occasione del naufragio, Mrs. Charlotte Cardeza, suo figlio Thomas ed i domestici Anna e Gustave, furono recuperati a bordo della scialuppa numero 3. A New York, all'epoca dell’inchiesta per il naufragio, Mrs. Cardeza presentò alla White Star Line una domanda d'indennizzo di 18 pagine dattiloscritte: per la perdita dei suoi bagagli personali richiese una somma di 36.567 lire sterline e 2 scellini, corrispondenti a 177.352,75 dollari (valore attuale 3.298.761,15 dollari cioè quasi quattro milioni di euro, oltre sette miliardi e mezzo delle vecchie care lire). Solo il contenuto del suo portagioie era stato valutato 104.753 $ del tempo.

 

 

 
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