Titanic -film
LEWIS BODINE: Tredici metri. Dovresti vederla.
BROCK LOVETT: Okay, portalo su, vai oltre il parapetto di prua. Okay, Mir 2, stiamo superando la prua. Rimanete vicini.
MIR 2: Ci avviciniamo alla vostra sinistra.
LOVETT: Okay, silenzio. Registriamo. Vederla uscire dal buio come una nave fantasma... mi fa sempre un certo effetto. È doloroso vedere il triste relitto della grande nave adagiato qui, dove toccò il fondo alle ore 2:30 del mattino del 15 aprile 1912, dopo il suo inarrestabile... sprofondare negli abissi.
BODINE: Certo che ne dici di stronzate, capo, ah, ah!
LOVETT: Eh, eh! Squadra sei, eccoci di nuovo sul ponte del Titanic, due miglia e mezzo di profondità, 3.821 metri. La pressione esterna è di 3.571 chilogrammi per centimetro quadrato. Questi oblò sono spessi 23 centimetri e se partono sarà sayonara in due microsecondi. Va bene, basta con queste stronzate. Poggialo sul tetto dell'alloggio ufficiali come ieri. Okay, Mir 2, stiamo atterrando proprio sulla grande scalinata. Siete pronti a lanciare il veicolo?
MIR 2: Sì, Brock, lancio Dunkin. Vai, Charlie.
CHARLIE: Avanza lentamente, mi raccomando. Massima attenzione. Adesso tesa il cavo.
I MEMBRO EQUIPAGGIO: Tesa il cavo.
II MEMBRO EQUIPAGGIO: Tesa il cavo.
LOVETT: Sì, ricevuto, okay. Andate giù e superate l'apertura di murata della prima classe. Dovete mettervi al lavoro nella zona reception del ponte D e nella sala da pranzo.
MIR 2: Okay, Brock, stiamo scendendo lungo lo scafo.
BODINE: Tesa il cavo.
LOVETT: Okay, va bene, adesso a sinistra, sinistra, sinistra, sinistra!
BODINE: Okay, okay, più a sinistra. Sì, ricevuto.
LOVETT: Mata Hari al lavoro. Stiamo scendendo lungo le scale. Okay. Lewis, scendiamo al ponte B. Okay, ecco. Ponte A... Ponte B: entra qui.
BODINE: Okay.
LOVETT: Attenzione all'intelaiatura. Attenzione all'intelaiatura, attenzione, attenzione!
BODINE: La vedo, la vedo, è tutto a posto.
LOVETT: Portalo giù, portalo giù, portalo giù!
BODINE: Andiamo benissimo, andiamo benissimo, sta' calmo, capo.
LOVETT: Okay, okay. Gira. Portati... gira, gira, attento al muro, attento!
MIR 2: Cavo fuori, Capitano. Okay, Brock, siamo al pianoforte. Ricevuto?
LOVETT: Okay, ricevuto. Eccoli lì, proprio lì, proprio lì, ecco. Okay, ci... ci siamo, ci siamo, quella è la porta della camera da letto. Quella è la porta della camera da letto.
BODINE: La vedo. La vedo. Siamo entrati, siamo entrati, bello. Siamo entrati.
LOVETT: Quello è il letto di Hockley. È lì che dormiva, quel figlio di puttana.
BODINE: Eh, eh! Ahi ahi, qualcuno ha lasciato il rubinetto aperto.
LOVETT: Aspetta, aspetta, aspetta un momento. Torna sulla destra. Quella porta d'armadio. Avvicinati.
BODINE: Fiuti qualcosa, capo?
LOVETT: Voglio vedere cosa c'è sotto.
BODINE: Dammi l'uso delle mani. E vai!
LOVETT: Fa' piano, potrebbe cadere a pezzi.
BODINE: Okay.
LOVETT: Ecco, vai, vai, vai, vai, vai, vai! Girala, gira, gira, vai, vai, vai, continua, continua! Vai, vai, vai, vai, vai, okay, lascialo cadere.
BODINE: Oh, Santissimo, hai visto che roba, capo?
LOVETT: Prepara lo champagne.
BODINE & BOBBY BUELL: Cha-ching!
LOVETT: Ce l'abbiamo fatta, Bobby, l'abbiamo recuperato, finalmente!
BODINE: Puoi dirlo forte. Chi è il migliore? Chi è il migliore? Eh, tesoro? Dillo, dillo! Dillo!
LOVETT: Sei tu, Lewis.
BODINE: Ah, ah, ah!
LOVETT: Bobby, il mio sigaro.
BUELL: Ah, già, ecco.
LOVETT: Okay, scardinatela! Cazzo.
MARINAIO: Nessun diamante?
BODINE: Sai, capo, è successo anche al giornalista TV che credeva di aver trovato la cassaforte di Al Capone. Da allora la sua carriera è andata a fondo.
LOVETT: Spegni quella videocamera.
BUELL: Brock, i soci vorrebbero sapere come sta procedendo.
LOVETT: Ehi, Dave. Barry, ciao. Sentite, non era nella cassaforte. Ma... ehi, ehi! Non preoccupatevi. Ci sono ancora un sacco di altri posti dove potrebbe essere. Accidenti, fra i detriti del pavimento della suite, nella stanza della madre, nella cassaforte del commissario di bordo sul ponte C...
BUELL: Nello stomaco della balena...
LOVETT: ... in una dozzina di altri posti almeno. Dovete solo fidarvi del mio istinto. Ci siamo vicini. Bisogna solo... solo seguire un piccolo processo di eliminazione, e... aspetta un momento. Fammelo vedere un attimo.
BUELL: Ahm...Forse abbiamo trovato qualcosa, ragazzi.
LOVETT: Dov'è la foto della collana?
BUELL: Vi ritelefoniamo subito.
LOVETT: Cristo Santo!
TECNICO: Guarda.
LOVETT: Che mi venisse un colpo.
GIORNALISTA: Il cacciatore di tesori Brock Lovett, noto per aver portato alla luce l'oro di alcuni galeoni spagnoli affondati nel Mar dei Caraibi...
LIZZY CALVERT: Ho capito, fra un po' arriva la pappa. Vieni.
GIORNALISTA: ... ha ora deciso di salire a bordo di un sottomarino russo per raggiungere il più famoso relitto di tutti i tempi: il Titanic. Dalla nave-ricerca Keldysh, che si trova nel nord Atlantico, in diretta via satellite, Brock Lovett. Salve, Brock.
LOVETT: Salve, Tracy. Naturalmente, tutti conoscono gli avvenimenti del Titanic, insomma, la nobiltà, l'orchestra che ha suonato sino alla fine, tutte quelle storie lì. Ma quello che a me interessa sono le cose non raccontate, i segreti imprigionati nel cuore dello scafo del Titanic. Per questo faremo uso di alcune tecnologie avanzate, per indagare sul relitto più a fondo di quanto non sia mai stato fatto finora.
GIORNALISTA: La sua spedizione si trova in questo momento al centro di curiose polemiche per quanto riguarda i diritti di recupero e la questione morale. Molti l'hanno definita uno sciacallo.
LOVETT: Beh, nessuno ha mai chiamato il recupero del tesoro di Tutankhamen sciacallaggio...
LIZZY: Che cosa c'è?
ROSE CALVERT: Alza il volume, cara.
LOVETT: Sono circondato da validissimi esperti, il cui compito è quello di assicurarsi che tutti questi cimeli vengano preservati e catalogati correttamente. Guarda questo ritratto che abbiamo trovato oggi. Un pezzo di carta rimasto sott'acqua 85 anni. E la mia équipe è stata in grado di mantenerlo intatto. Avremmo dovuto lasciarlo abbandonato sul fondo dell'oceano per l'eternità? Quando invece possiamo vederlo e godercelo, ora, qui?
ROSE: Che mi venga un colpo.
BUELL: Brock! C'è una telefonata via satellite per te.
LOVETT: Bobby, ci stiamo immergendo. Li vedi questi sommergibili? Vanno sott'acqua?
BUELL: Lo so, ma fidati. E' una telefonata che non ti vorresti perdere.
LOVETT: Speriamo che sia così. Okay, stand-by.
BUELL: Però devi parlare ad alta voce. È molto in là con l'età.
LOVETT: Fantastico. Sono Brock Lovett. In che posso aiutarla, signora...
BUELL: Calvert. Rose Calvert.
LOVETT: Signora Calvert?
ROSE: Ero curiosa di sapere se avete già trovato il Cuore dell'Oceano, signor Lovett.
BUELL: Te l'avevo detto che non te la dovevi perdere.
LOVETT: Va bene, sono tutto orecchi, Rose. Sa dirci chi è la donna del ritratto?
ROSE: Oh, sì. La donna del ritratto sono io.
BODINE: È una maledetta bugiarda! Una svitata in cerca di soldi o di pubblicità. O di solo Dio sa cosa. Come quell'altra russa, Anastasia.
BUELL: Stanno arrivando.
BODINE: Rose Dewitt Bukater è deceduta sul Titanic all'età di 17 anni, esatto?
LOVETT: Sì, esatto.
BODINE: Se fosse vissuta, oggi avrebbe oltre cento anni.
LOVETT: 102 anni, per essere esatti.
BODINE: E va bene, allora è una vecchissima maledetta bugiarda. Senti, mi sono già informato sul passato di questa donna: negli anni '20 lavorava come attrice. Un'attrice. Ecco il primo indizio, Sherlock. Allora si chiamava Rose Dawson. Si sposa con un certo Calvert. Si trasferiscono a Cedar Rapids e lei sforna un paio di ragazzini. Ora Calvert è morto, e per quanto ne so io, anche Cedar Rapids è morta.
LOVETT: Sì, ma anche gli altri che sapevano del diamante dovrebbero essere morti tutti, invece lei ne è al corrente.
MARINAIO: Attenti alle spalle!
BODINE: Non è una che ci va leggera, eh?
LOVETT: Signora Calvert, sono Brock Lovett. Benvenuta a bordo del Keldysh. Okay, portiamola dentro.
MARINAIO: Andiamo!
LOVETT: Benvenuta, signorina Calvert.
LIZZY: Buongiorno.
LOVETT: Benvenuta a bordo del Keldysh.
LIZZY: La ringrazio.
PILOTA: Ehi, tenga!
ROSE: Sì?
LOVETT: Le vostre cabine vanno bene?
ROSE: Ah, sì, sono deliziose. Ha conosciuto mia nipote, Lizzy? Lei si prende cura di me.
LIZZY: Ci siamo conosciuti pochi minuti fa. Ricordi, nonna, sul ponte?
ROSE: Ah, già. Ecco, così è perfetta. Devo avere le mie foto quando viaggio.
LOVETT: Che cosa desidera? Posso offrirle qualcosa?
ROSE: Sì. Desidero vedere il mio ritratto.
LOVETT: Luigi XVI indossava una pietra favolosa chiamata il Diamante Blu della Corona. Sparì nel 1792, intorno allo stesso periodo in cui il vecchio Luigi perse tutto, dal collo in su. Secondo alcune informazioni, anche il Diamante della Corona fu tagliato, assumendo la forma di un cuore, e poi fu ribattezzato Cuore dell'Oceano. Oggi avrebbe un valore superiore al famoso diamante Hope.
ROSE: Era terribilmente pesante. Lo indossai solo quella volta.
LIZZY: Nonna, sei proprio convinta di essere tu, questa?
ROSE: Sono io, cara. Non ero un bel bocconcino?
LOVETT: Ah, ah, L'ho rintracciato attraverso documenti d'assicurazione. Una vecchia richiesta di risarcimento definita con clausole di assoluta segretezza. Può dirmi chi era il destinatario del risarcimento?
ROSE: Immagino che fosse qualcuno di nome Hockley.
LOVETT: Nathan Hockley. Esatto. Magnate dell'acciaio di Pittsburgh. La polizza fu fatta per una collana di diamanti che suo figlio, Caledon, comprò alla sua fidanzata, lei. Una settimana prima di imbarcarsi sul Titanic. Fu presentata per il risarcimento una settimana dopo l'affondamento. Perciò il diamante deve essere andato giù con la nave. Vede la data?
LIZZY: 14 aprile 1912.
BODINE: Il che significa, se sua nonna è chi veramente sostiene di essere, che indossava il diamante il giorno in cui affondò il Titanic.
LOVETT: E questo fa di lei la mia più grande amica.
LOVETT: Questi sono alcuni oggetti che abbiamo recuperato dalla sua cabina.
ROSE: Questo era mio. Ah, è straordinario! È identico a quando l'ho veduto l'ultima volta. Hm, il riflesso è un tantino cambiato.
LOVETT: È pronta a tornare sul Titanic?
BODINE: Okay, ci siamo. Si schianta contro l'iceberg a dritta, giusto? E procede a sobbalzi, provocando delle falle tipo codice Morse, dit-dit-dit, lungo la fiancata, sotto la linea di galleggiamento. Poi lo scomparto di prua comincia ad allagarsi. Ora, mentre il livello dell'acqua si alza, trabocca dalle paratie stagne, che, sfortunatamente, non superano il ponte E. Perciò, mentre la prua va giù, la poppa si solleva, all'inizio lentamente, poi sempre più velocemente, finché la
nave si ritrova con tutto il culo per aria. Ed è un culone enorme, stiamo parlando di venti, trentamila tonnellate, okay? Ora, lo scafo non è progettato per sopportare una tale pressione, perciò che succede? Si spacca, dritto giù fino alla chiglia, e la poppa cade all'indietro, in piano. Poi, mentre la prua affonda, trascina giù con sé la poppa verticalmente, e poi, finalmente, si stacca. Ora, la parte posteriore rimane lì a ballonzolare come un tappo di sughero per qualche minuto, si allaga e finalmente affonda intorno alle 2:20 del mattino, due ore e 40 minuti dopo la collisione. La parte della prua plana, fermandosi a circa mezzo miglio di distanza. Viaggia a circa venti, trenta nodi quando si schianta contro il fondale marino. Una ficata, eh?
ROSE: Grazie per la sua ottima analisi forense, signor Bodine. Naturalmente, vivere quell'esperienza è stato un pochino diverso.
LOVETT: Ce la vuole raccontare?
LIZZY: È meglio che lei riposi un po'.
ROSE: No.
LIZZY: Vieni, nonna.
ROSE: No!
LOVETT: Il registratore. Cominci pure, Rose.
ROSE: Sono trascorsi 84 anni.
LOVETT: Non fa niente. Cerchi di ricordare quello che può, qualunque cosa.
ROSE: La vuol sentire questa storia, signor Lovett?
LOVETT: Scusi.
ROSE: Sono trascorsi 84 anni, e ancora sento l'odore della vernice fresca. I servizi di porcellana non erano mai stati usati. Nessuno aveva mai dormito tra quelle lenzuola. Il Titanic era chiamato "la nave dei sogni". E lo era. Lo era davvero.
OPERAIO: Avanti, avanti! Bene così! Avanti, ancora, ancora!
INSERVIENTE: Passeggeri di terza classe con cuccetta a proravia da questa parte, per favore!
BERT CARTMELL: È una barca grandissima.
INSERVIENTE: Questa fila qui! Qui.
CORA CARTMELL: No, no, è una nave.
CARTMELL: Hai ragione.
ROSE: Non capisco il motivo di tutto questo gran chiasso. Non sembra più grande del Mauretania.
CALEDON HOCKLEY: Si può essere blasé riguardo ad alcune cose, Rose, ma non riguardo al Titanic. È almeno trenta metri più lungo del Mauretania, e molto più lussuoso. Sua figlia è davvero impossibile da sbalordire, Ruth.
RUTH DEWITT BUKATER: Ah, ah! Allora sarebbe questa la nave che dicono inaffondabile?
CAL: È inaffondabile.
INSERVIENTE: Signore?
CAL: Dio stesso non potrebbe affondare questa nave.
INSERVIENTE: Signore?
CAL: Che c'è?
INSERVIENTE: Signore, deve consegnare i bagagli al molo principale. È alle sue spalle, signore.
CAL: Ripongo in lei la mia fiducia, buon uomo. Si rivolga al mio aiutante.
INSERVIENTE: Oh, sì, signore, con piacere. Signore, se posso fare qualunque cosa per rendere il suo...
CAL: Sì, sì, certo.
SPICER LOVEJOY: Tutti i bauli su quell'automobile lì, dodici di questi, e la cassaforte, vanno nella suite presidenziali B-52, 54, 56.
CAL: Signore, è meglio far presto. Muoviamoci.
ROSE: Il mio soprabito?
TRUDY BOLT: L'ho preso io, signorina.
INSERVIENTE: Passeggeri di terza classe da questa parte per il controllo sanitario. Terza classe da questa parte per il controllo sanitario.
UFFICIALE MEDICO: Non ti muovere. Su la testa.
MARINAIO: Benvenuta sul Titanic, signora.
ROSE: Per gli altri era la nave dei sogni. Per me, era una nave carica di schiavi, che mi riportava in America in catene. Agli occhi degli altri ero tutto quello che una ragazza di buona famiglia doveva essere. Ma dentro, invece, urlavo.
OLAF: ...
SVEN: ...
FABRIZIO DE ROSSI: Jack, sei pazzo. Hai scommesso tutto quello che abbiamo.
JACK DAWSON: Quando non hai niente, non hai niente da perdere.
OLAF: [Idiota. Non posso credere che tu abbia scommesso i nostri biglietti.]
SVEN: ...
JACK: Sven?
SVEN: Bet.
JACK: Va bene. È il momento della verità. La vita di qualcuno qui sta per cambiare. Fabrizio? Niente.
FABRIZIO: Niente.
JACK: Olaf? Niente. Sven? Due coppie. Scusa tanto, Fabrizio.
FABRIZIO: Che scuse, ma vaffanculo! Hai scommesso tutti i nostri soldi!
JACK: Scusa tanto, non rivedrai tua madre per un bel po' di tempo, perché noi ce ne andiamo in America. Full, ragazzi! Uh uh!
FABRIZIO: Ah, ah, ah, ah! Evviva! Oh, Dio mio, ti ringrazio!
OLAF: ...
JACK: Ah, ah, ah! Andiamo!
FABRIZIO: Figghi di buttana!
JACK: Torno a casa!
OLAF: ...
JACK: Torno a casa!
FABRIZIO: Capito? Vado in America! Eh, eh!
BARISTA: No, amico. Il Titanic va in America, fra cinque minuti. Ah, ah, ah, ah!
JACK: Oh, merda, Fabrizio. Muoviamoci!
FABRIZIO: Forza, forza, forza!
JACK: Qui, qui! Qui, dai! Sta per cominciare il grande viaggio! Siamo due perfetti damerini! Siamo praticamente dei maledetti reali, ragazzo mio!
FABRIZIO: Visto? È il mio destino! È come ti ho detto, vado in America per diventare miliardario. Bastardo! Sei un pazzo!
JACK: Può darsi, ma li ho trovati io i biglietti! Forza, ti credevo un fulmine!
FABRIZIO: Aspetta!
JACK: Oh! Aspettate! Aspettate! Siamo passeggeri! Siamo passeggeri.
SESTO UFFICIALE JAMES MOODY: Avete fatto la fila per il controllo sanitario?
JACK: Certo. Comunque non abbiamo pidocchi. Siamo americani, tutti e due.
MOODY: Bene, salite a bordo.
JACK: Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo, lo sai?
JACK: Addio!
FABRIZIO: Conosci qualcuno?
JACK: Certo che no. Ma non è questo il punto. Addio! Mi mancherai!
FABRIZIO: Addio!
JACK: Addio!
FABRIZIO: Non mi scorderò mai di te!
JACK & FABRIZIO: Addio!
FABRIZIO: Addio, tesoro! Addio! Parto povero ma tornerò ricco! Ricchissimo!
MADRE: Da quella parte, tesoro. Ecco, di là.
JACK: G-60. G-60, G-60... Scusi, signora. G-60. Ah, eccola qui. Come andiamo? Jack, piacere di conoscerti. Sono Jack Dawson, piacere di conoscerti. Tutto bene? Chi l'ha detto che spetta a te dormi quello sopra, eh?
BJORN GUNDERSEN: [Dov'è Sven?]
CAMERIERE: Questo è il suo ponte di passeggiata privato, signore. Le occorre qualcosa?
CAL: Hm...
CAMERIERE: Mi scusi.
TRUDY: Questo?
ROSE: No. Era uno con molte facce. Eccolo lì.
TRUDY: Oh, desidera che li tiri tutti fuori, signorina?
ROSE: Sì, ci vuole un po' di colore in questa stanza.
LOVEJOY: Ah, mettilo lì, nel guardaroba.
CAL: Oddio, ancora quei dipinti fatti con le dita? Quelli sì che sono stati uno spreco di denaro.
ROSE: Tra il gusto per l'arte che ha Caledon e il mio c'è una piccola differenza: io ce l'ho. Sono affascinanti, è come trovarsi in un sogno, o nelle vicinanze. C'è verità, ma non c'è logica.
TRUDY: Come si chiama l'artista?
ROSE: Qualcosa tipo Picasso.
CAL: Qualcosa tipo Picasso. Non sfonderà mai. È così, fidati.
ROSE: Mettiamo il Degas in camera da letto.
CAL: Almeno sono costati poco.
LOVEJOY: Nel guardaroba anche questo.
ROSE: A Cherbourg salì a bordo una donna di nome Margaret Brown. Ma tutti noi la chiamavamo Molly. La storia l'avrebbe ribattezzata "l'inaffondabile Molly Brown".
MARGARET "MOLLY" BROWN: Beh, non avevo certo intenzione di stare qui ad aspettarla tutto il giorno, buon uomo. Tenga, crede di farcela?
ROSE: Suo marito aveva trovato l'oro da qualche parte nel West. Lei apparteneva a quelli che mia madre definiva "i nuovi ricchi". Il pomeriggio seguente navigavamo verso ovest, lungo la costa dell'Irlanda. Davanti a noi, l'Oceano.
CAPITANO EDWARD J. SMITH: Portala in mare, signor Murdoch. Diamole una bella stiracchiata alle gambe.
I UFFICIALE WILLIAM MURDOCH: Sì, signore. Avanti tutta, signor Moody.
MOODY: Bene, signore.
CAPO INGEGNERE BELL: Macchine avanti tutta.
MACCHINISTA: Avanti tutta!
I MARINAIO: Stringi, stringi!
II MARINAIO: Dai, dai!
III MARINAIO: Forza, ragazzi, vigore, vigore!
IV MARINAIO: Ritmo, ritmo!
V MARINAIO: Non rilassatevi!
VI MARINAIO: Macchine avanti!
VII MARINAIO: Combustione regolare!
III MARINAIO: Forza, ragazzi, vigore, vigore!
I FUOCHISTA: Va bene! Carichiamola come si deve! Avanti tutta! Avanti tutta, coraggio!
II FUOCHISTA: Sta andando la turbina al massimo!
MURDOCH: 21 nodi, signore.
JACK: Ehi, guarda laggiù! Guarda! Lo vedi?
FABRIZIO: Sì.
JACK: Eccone un altro. Lo vedi? Guarda! Guarda come salta! Uh uh! Wow!
FABRIZIO: Riesco già a vedere la Statua della Libertà. Minuscola, naturalmente.
JACK: Sono il re del mondo! Uh! Uh! Uh! Uh! Uh! Iahh! Uhh!
J. BRUCE ISMAY: È il più grande oggetto in movimento mai costruito nella storia dell'uomo. E il nostro costruttore capo, il signor Andrews, ingegnere navale, l'ha progettata dalla chiglia in su.
THOMAS ANDREWS: Beh, può anche darsi che io l'abbia messa insieme, ma l'idea è stata del sig. Ismay. Aveva immaginato un piroscafo di dimensioni così grandi e così lussuoso nel suo arredo che la sua supremazia non sarebbe mai stata sfidata. Ed eccola qui, eccola la realtà, vero frutto della volontà.
CAL: Udite, udite.
CAMERIERE: Cosa desidera per pranzo, signore?
ISMAY: Prenderò del salmone.
CAMERIERE: Sì, signore.
RUTH: Lo sai che non è di mio gradimento, Rose.
CAL: Lo sa.
CAMERIERE: Lei, signore?
CAL: Hm... Prendiamo agnello per due. Al sangue, ma con un pizzico di salsa di menta. Ti piace l'agnello, vero, zuccherino?
RUTH: La salsiccia.
MOLLY: Ha intenzione di tagliarle anche la carne, Cal? Ah... Chi ha pensato al nome Titanic? È stato lei, Bruce?
ISMAY: Beh, a dire il vero sì. Volevo... volevo trasmettere grandezza pura. E grandezza significa stabilità, lusso, ma soprattutto, forza.
ROSE: Ha mai sentito parlare del dottor Freud, signor Ismay? Le sue teorie sulla preoccupazione del maschio riguardo alla grandezza potrebbero risultare particolarmente interessanti per lei.
ANDREWS: Hm, hm, hm!
RUTH: Ma che ti prende?
ROSE: Con permesso.
RUTH: Chiedo scusa.
MOLLY: È una pistola carica, spero che lei sappia maneggiarla.
RUTH: Ah... Pare che d'ora in poi dovrò badare a ciò che legge, dico bene, signora Brown?
ISMAY: Freud? Chi è? Un passeggero?
FABRIZIO: Questa è una bella nave, vero?
TOMMY RYAN: Già, è una nave irlandese.
FABRIZIO: È inglese, vero?
TOMMY: No, è stata costruita in Irlanda. Quindicimila irlandesi l'hanno costruita. Una roccia, grosse mani irlandesi. Beh, vedi, questo è tipico: i cani di prima classe le fanno quaggiù le loro cagatine.
JACK: Ci fa capire quale posto occupiamo nell'ordine delle cose.
TOMMY: E chi se lo può dimenticare.
JACK: Ah, ah!
TOMMY: Sono Tommy Ryan.
JACK: Jack Dawson.
TOMMY: Piacere.
FABRIZIO: Fabrizio.
TOMMY: Piacere. Riesci a guadagnare qualche soldo con i tuoi disegni? Ah, lascia perdere, amico. Dovrai svuotare una miniera di carbone prima che tu possa avvicinarti a una come lei.
FABRIZIO: Eh, eh!
ROSE: Avevo davanti agli occhi tutta la mia vita, come se l'avessi già vissuta. Un'infinita processione di feste, balli di società, yacht, partite di polo... Sempre la stessa gente gretta, lo stesso stupido cicaleccio. Mi sentivo sempre come sull'orlo di un precipizio, e non c'era nessuno a trattenermi, nessuno a cui la cosa importasse o che se ne rendesse almeno conto.
JACK: Non lo faccia.
ROSE: Indietro. Non faccia lei un altro passo.
JACK: Avanti, mi dia la mano, l'aiuto a tornare a bordo.
ROSE: No! Rimanga lì dov'è. Dico sul serio. Mi butto.
JACK: Non lo farà.
ROSE: Che significa, non lo farò? Non creda di potermi venire a dire quello che farò o quello che non farò. Lei non mi conosce.
JACK: Beh, l'avrebbe già fatto.
ROSE: Lei mi sta distraendo. Se ne vada.
JACK: Non posso. Ormai ci sono dentro. Se lei si butta, io sarò costretto a seguirla in acqua per salvarla.
ROSE: Non dica sciocchezze. Morirebbe.
JACK: So nuotare benissimo.
ROSE: Basterebbe l'impatto con l'acqua a ucciderla.
JACK: Bene non mi farebbe, non dico certo il contrario. Se devo essere sincero, mi preoccupa molto di più l'acqua fredda.
ROSE: Quanto fredda?
JACK: Gelida. Forse un paio di gradi sopra lo zero. È mai... stata nel Wisconsin?
ROSE: Cosa?
JACK: Beh, gli inverni da quelle parti sono tra i più freddi. Io sono cresciuto lì, vicino a Chippewa Falls. Ricordo, una volta, da bambino, io e mio padre andammo a pesca sul lago ghiacciato, vicino alle cascate. La pesca sul ghiaccio, sa, è quando...
ROSE: So cos'è la pesca sul ghiaccio!
JACK: Mi scusi. Lei ha tanto l'aria di, come dire, di una timorata di Dio... Comunque, il... ghiaccio ha ceduto, e io sono caduto in acqua. E mi creda, cadere in acque gelide, come quelle laggiù, è come avere tutto il corpo trafitto da mille lame. Non riesci a respirare. Non riesci a pensare... a nulla, tranne che al dolore. Ed è per questo che non ci tengo a tuffarmi dietro di lei. Ma, come ho già detto, non ho scelta. Da una parte, spero che lei riscavalchi il parapetto, e mi risparmi quest'incombenza.
ROSE: Lei è pazzo.
JACK: Non è l'unica a dirlo, ma... con tutto il rispetto che merita, signorina, non sono io quello appeso alla prua di una nave. Per favore, avanti, allunghi la mano. Non vorrà commettere una simile sciocchezza. Mi chiamo Jack Dawson.
ROSE: Rose Dewitt Bukater.
JACK: Devo chiederle di scrivermelo, il suo.
ROSE: Ah.
JACK: Avanti.
ROSE: Aaah! Aaah!
JACK: L'ho afferrata! Forza! Coraggio!
ROSE: Aaah! La prego, mi aiuti! Mi aiuti, per favore! La prego, mi aiuti!
JACK: Stia a sentire! Mi ascolti! La tengo stretta! Non la lascerò! Adesso si tiri su. Avanti! Forza! Così! Può farcela! La tengo! La tengo!
NOCCHIERE ALFRED ROWE: Cos'è questa storia? Sta' indietro! E non muoverti di un centimetro! Chiamate il commissario di bordo.
COLONNELLO ARCHIBALD GRACIE: Vuole un po' di brandy?
CAL: Tutto ciò è inammissibile! Cosa ti ha fatto pensare di poter mettere le mani addosso alla mia fidanzata? Guardami, feccia umana!
ROSE: Cal.
CAL: Che ti è saltato in mente?
ROSE: Cal, smettila.
CAL: Dovrei darti una...
ROSE: È stato un incidente.
CAL: Un incidente?
ROSE: Davvero. Banalissimo. Mi ero sporta e sono scivolata. Mi ero sporta un po' troppo per vedere... ah... ehm... le... le...
CAL: Eliche?
ROSE: Le eliche, e... e sono scivolata. Sarei caduta in mare, ma il signor Dawson mi ha salvata, e per poco non cadeva anche lui in acqua.
CAL: Volevi vedere le... voleva vedere le eliche! Eh!
GRACIE: Come dico spesso, donne e motori non legano.
COMMISSARIO DI BORDO: Le cose sono andate così?
JACK: Sì, più o meno è andata così.
GRACIE: Beh, allora il ragazzo è un eroe. Buon per te, figliolo, ben fatto. Visto che tutto è andato per il meglio, propongo di tornare al nostro caro brandy, eh, eh.
CAL: Guardati. Ti stai congelando. Meglio riportarti al coperto.
GRACIE: Ah... Forse qualcosa per il ragazzo...
CAL: Certamente. Ehm... Signor Lovejoy, credo che un biglietto da venti basti.
ROSE: Oh, è questo il prezzo corrente per il salvataggio della donna che ami?
CAL: Rose è scontenta. Che si può fare? Ci sono. Forse potrebbe unirsi a noi per cena domani sera, e... e deliziare i nostri commensali con il suo eroico racconto.
JACK: Senz'altro. Sarò dei vostri.
CAL: Bene. Allora è deciso. Sarà sicuramente interessante.
GRACIE: Hm, hm!
JACK: Posso... sfilarti una sigaretta?
LOVEJOY: Le conviene allacciarle, quelle. È straordinario pensare che la signorina possa essere scivolata così all'improvviso e lei abbia avuto il tempo di togliersi giacca e scarpe, le pare?
CAL: So che sei malinconica. Non pretendo di sapere il perché. Avevo intenzione di conservarlo per il galà di fidanzamento della settimana prossima. Ma... ho pensato che... stasera...
ROSE: Dio mio!
CAL: Ah... Forse come summa dei sentimenti che provo per te.
ROSE: È un...
CAL: Diamante? Sì. 56 carati per essere esatti. Lo indossò Luigi XVI. E lo chiamarono "Le Coeur de la Mer".
CAL & ROSE: Il Cuore dell'Oceano.
CAL: Già.
ROSE: È prodigioso.
CAL: Beh, è da reali. E noi siamo reali, Rose. Sai, non c'è nulla che io non possa darti. Non c'è nulla che io ti negherei, se tu non negassi me. Oh, aprimi il tuo cuore, Rose.
JACK: Vivo per conto mio da quando avevo quindici anni. Da quando sono morti i miei genitori. Non avevo fratelli, sorelle, o parenti stretti in quella parte di Paese. Così ho deciso di staccare e non ci sono tornato mai più. Potrei essere definito una piuma nel vento. Bene, Rose, abbiamo camminato per circa un miglio avanti e indietro su per questo ponte, abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io, ma immagino che non è venuta qui per parlare di questo, dico bene?
ROSE: Signor Dawson, io...
JACK: Jack.
ROSE: Jack, voglio ringraziarla per quello che ha fatto. Non solo per... per avermi salvata, ma anche per la sua discrezione.
JACK: Di niente.
ROSE: Senta, lo so a cosa sta pensando: "Povera ragazzina ricca. Che ne sa lei della miseria"?
JACK: No. No, non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa è potuto accadere a questa ragazza per arrivare a credere che non esiste via d'uscita.
ROSE: Beh, io... Praticamente tutto, l'intero mondo in cui vivo, e tutta la gente che ne fa parte. E l'inerzia della mia vita, che si tuffa in avanti, e io che non sono capace di fermarla.
JACK: Dio, guarda che razza di cose! Sarebbe andata subito a fondo.
ROSE: Sono stati inviati cinquecento inviti. Sarà presente tutta l'alta società di Philadelphia. E tutto il tempo mi sento come se stessi in una stanza affollata, urlando a squarciagola, senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo.
JACK: Lo ama?
ROSE: Come ha detto?
JACK: Lo ama?
ROSE: Lei è molto maleducato. Non dovrebbe pormela una domanda simile.
JACK: Beh, è una domanda semplicissima. Lo ama quest'uomo, sì o no?
ROSE: Oh... Questa conversazione è inopportuna.
JACK: Non può semplicemente rispondere alla domanda?
ROSE: Ah, ah, ah! È assurdo. Lei non conosce me e io non conosco lei, e questa conversazione non sta avendo luogo. Lei è maleducato, rozzo e presuntuoso, e ora me ne vado. Jack, signor Dawson, è stato un piacere. L'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata...
JACK: E anche insultato.
ROSE: Beh, se lo è meritato.
JACK: Certo.
ROSE: Certo. Ah!
JACK: Credevo che se ne stesse andando.
ROSE: Infatti. Lei è così irritante.
JACK: Ah, ah!
ROSE: Un momento, non sono io a dovermene andare. Questo è il mio settore. Se ne vada lei.
JACK: Oh, oh, oh. Guarda, guarda, guarda. E adesso chi è il maleducato?
ROSE: Ah... Cos'è questo stupido oggetto che porta con sé? Allora cos'è lei, un artista o cos'altro? Beh... questi sono piuttosto belli. Anzi, sono molto belli. Jack, sono davvero ammirevoli.
JACK: Non hanno riscosso molto successo nella vecchia Paris.
ROSE: Parigi? Viaggia parecchio per essere povero. Beh, una... una persona con mezzi limitati.
JACK: Avanti, un poveraccio, lo dica pure.
ROSE: Bene, bene, bene. E sono stati fatti dal vivo?
JACK: Questa è una delle cose interessanti di Parigi. Ci sono molte ragazze disposte a spogliarsi.
ROSE: Questa donna le piaceva. L'ha usata diverse volte.
JACK: Beh, aveva delle mani bellissime, vede?
ROSE: Secondo me ha avuto una storia d'amore con lei.
JACK: No, no, no, no, no, solo con le sue mani. Era una prostituta con una gamba sola. Vede? Eh...
ROSE: Oh...
JACK: Però aveva il senso dell'humour. Ah, e questa signora qui tutte le sere se ne stava seduta in un bar, indossando tutti i gioielli che possedeva, e aspettando il suo amore perduto. La chiamavano Madame Bijoux. Vede, i suoi vestiti sono tutti tarmati.
ROSE: Beh, lei ha un dono, Jack. Davvero. Sente le persone.
JACK: Sento lei.
ROSE: E quindi?
JACK: Non si sarebbe buttata.
RUTH: Ma lo scopo dell'università è quello di trovare un buon marito. Rose questo l'ha già fatto.
NOEL LUCY MARTHA DYER-EDWARDES, CONTESSA DI ROTHES: Guardi, ecco che arriva quella volgarissima signora Brown.
RUTH: Presto, si alzi prima che venga a sedersi da noi.
MOLLY: Salve, ragazze. Speravo di unirmi a voi per il tè.
RUTH: Che peccato. È arrivata tardi. La Contessa e io stavamo andando a prendere un po' d'aria sul ponte.
MOLLY: Che splendida idea. Devo aggiornarmi sui pettegolezzi.
CONTESSA: Buon pomeriggio.
MOLLY: Contessa.
ISMAY: Non ha ancora messo in funzione le ultime quattro caldaie.
SMITH: No, non ne vedo il bisogno. Siamo in perfetto orario.
ISMAY: La stampa conosce già la grandezza del Titanic. Ora voglio che si meravigli della sua velocità. Dobbiamo fornir loro materiale... Questo viaggio inaugurale del Titanic deve finire in prima pagina.
SMITH: Signor Ismay, preferirei non sovraccaricare i motori prima di averli sottoposti a un accurato rodaggio.
ISMAY: Naturalmente io sono un semplice passeggero. Ma un Capitano di grande esperienza, come lei, sa ciò che è meglio fare. Che gran bel finale per la sua ultima traversata se arrivassimo a New York martedì sera cogliendo tutti di sorpresa. Finiremmo in prima pagina. Chiuderebbe in bellezza la sua carriera, E.J. Un buon programma.
JACK: Dopo ho lavorato su un peschereccio per calamari a Monterey, poi sono andato a Los Angeles, al molo di Santa Monica, e lì ho iniziato a fare ritratti per dieci centesimi l'uno.
ROSE: Perché non posso essere come te, Jack? Dirigermi verso l'orizzonte quando ne ho voglia. Dimmi che un giorno andremo su quel molo, anche se dovessero restare solo parole.
JACK: No, lo faremo. Berremo della birra da quattro soldi, e andremo sulle montagne russe fino a vomitare.
ROSE: Ah, ah, ah!
JACK: Poi cavalcheremo lungo la spiaggia, sopra le onde. Ma tu devi farlo da vero cowboy, niente cavalcata all'amazzone.
ROSE: Vuoi dire una gamba su ogni lato?
JACK: Esatto.
ROSE: Vuoi farmi vedere come si fa?
JACK: Certo, se vuoi.
ROSE: Mi insegni a cavalcare come un uomo.
JACK: E a masticare il tabacco come un uomo.
ROSE: Ah... E sputare come un uomo.
JACK: Perché, non te l'hanno già insegnato al collegio femminile?
ROSE: No.
JACK: Avanti, vieni, ti faccio vedere. Coraggio.
ROSE: Cosa?
JACK: Ti faccio vedere come si fa. Forza.
ROSE: Jack, no.
JACK: Dai.
ROSE: No, Jack.
JACK:Avanti.
ROSE: No, aspetta, Jack.
JACK: Coraggio.
ROSE: Jack, non potrei proprio.
JACK: Forza.
ROSE: Jack...
JACK: Osserva attentamente.
ROSE: È disgustoso!
JACK: Va bene, tocca a te. Ah, è pietoso. Dai, devi espettorare al massimo, capisci? Cerca di far leva, usa le braccia. Hai visto la portata di quello? Okay, via. Così va meglio. Devi fare solo un po' di pratica.
ROSE: Davvero?
JACK: Devi cercare di espettorare il più possibile, per accumularne un bel po', capisci?
ROSE: Mamma. Posso presentarti Jack Dawson?
RUTH: Incantata.
ROSE: Le altre erano cortesi e curiose verso l'uomo che mi aveva salvato la vita. Ma mia madre lo guardava come se fosse un insetto. Un insetto pericoloso, che doveva essere schiacciato immediatamente.
MOLLY: Beh, Jack, pare che convenga averti a portata di mano quando ci si trova nei pasticci. Perché insistono ad annunciare l'ora di cena come se fosse una carica di cavalleria?
ROSE: Ah, ah, ah! Andiamo a vestirci, mamma? Ci vediamo a cena, Jack.
MOLLY: Ah, figliolo? Figliolo! Hai idea del pasticcio in cui ti stai cacciando?
JACK: Non proprio.
MOLLY: Beh, stai per entrare nella fossa dei serpenti. Cosa hai intenzione d'indossare? Ah, l'immaginavo. Andiamo. Avevo ragione! Tu e mio figlio portate la stessa taglia.
JACK: Più o meno.
MOLLY: Sei splendente come un penny lustrato, ah, ah, ah!
STEWARD: Buonasera, signore.
PASSEGGERO: Buonasera.
CAL: Lo sapeva che ci sono diverse migliaia di tonnellate di acciaio Hockley su questa nave?
RUTH: Hm? Su quali parti?
CAL: Ah, su quelle giuste, naturalmente.
RUTH: Ah, allora sapremo chi ritenere responsabile se ci dovessero essere problemi. Dov'è mia figlia?
CAL: Oh, arriverà. Ecco la contessa. Salve, mia cara.
CONTESSA: Buonasera, Cal.
CAL: Che piacere vederla. È incantevole.
JACK: L'ho visto fare una volta in un cinema di terza visione, e non vedevo l'ora di rifarlo.
ROSE: Tesoro...
RUTH: Ci vediamo a cena.
ROSE: ... senz'altro ti ricordi del signor Dawson.
CAL: Dawson. È stupefacente. Potrebbe passare quasi per un gentiluomo.
JACK: Quasi.
CAL: È straordinario. Sir Cosmo.
LADY LUCILLE DUFF-GORDON: Mia cara, che delizia vederla.
SIR COSMO DUFF-GORDON: Viaggio assolutamente entusiasmante.
CAL: Incredibile, vero?
LUCILLE: E com'è affascinante... vado pazza per il suo...
ROSE: Quella è la contessa di Rothes.
RUTH: Buonasera. La ringrazio.
ROSE: E... quello è John Jacob Astor, l'uomo più facoltoso in viaggio su questa nave. La sua nuova mogliettina, Madeleine, ha la mia età ed è in dolce attesa. Vedi come tenta di nasconderlo? A suo tempo fu uno scandalo. E quello è Benjamin
Guggenheim, e la sua amante, Madame Aubert. Naturalmente la signora Guggenheim è rimasta a casa con i bambini. Da questa parte abbiamo Sir Cosmo e Lucille, Lady Duff-Gordon. Tra i suoi vari pregi c'è quello di disegnare biancheria audace. È molto popolare tra i reali.
COSMO: Congratulazioni, Hockley. È splendida.
LUCILLE: È un vero angelo.
CAL: La ringrazio.
MOLLY: Ti va di scortare una signora a cena?
JACK: Certamente.
MOLLY: Ah, ah, ah, ah!
CAL: Zuccherino? Zuccherino?
MOLLY: Un gioco da ragazzi, vero, Jack? Ricorda: impazziscono per il denaro. Perciò fingi di possedere una miniera d'oro ed entrerai a far parte del club. Ehi, Astor!
JOHN JACOB ASTOR: Oh, salve, Molly...
MOLLY: Ah, ah, ah, ah!
ASTOR: ... è un piacere vederla.
ROSE: J.J., Madeleine, vorrei presentarvi Jack Dawson.
MADELEINE FORCE ASTOR: Piacere di conoscerla.
JACK: Piacere.
ASTOR: Mi dica, Jack, è imparentato ai Dawson di Boston?
JACK: No, a dire il vero ai Dawson di Chippewa Falls.
ASTOR: Oh, capisco.
SMITH: Va bene, grazie.
ROSE: Era sicuramente nervoso, ma non mostrò la minima esitazione. Tutti erano convinti che fosse uno di loro. Forse l'erede di qualche fortuna nel ramo ferroviario. Un nuovo ricco, ma, tuttavia degno di essere un membro del loro club. Naturalmente, mia madre non si lasciò sfuggire l'occasione.
RUTH: Ci parli degli alloggi di terza classe, sig. Dawson. Ho sentito dire che sono piuttosto accoglienti.
JACK: I migliori che abbia mai visto, signora. Solo qualche topo qui e là.
CAL: Il signor Dawson si è unito a noi dalla terza classe. Ha prestato soccorso alla mia fidanzata ieri sera.
ROSE: Ho scoperto che il sig. Dawson è un ottimo artista. Oggi è stato così gentile da mostrarmi alcuni suoi disegni.
CAL: Rose e io abbiamo idee divergenti riguardo alla definizione di belle arti. Con questo non voglio certo criticare i suoi disegni.
ROSE: ... questo!
ISMAY: Il suo sangue e la sua anima sono su questa nave. Può anche darsi che sia mia, sulla carta, ma al cospetto di Dio appartiene a Thomas Andrews.
JACK: Queste posate sono tutte per me?
MOLLY: Comincia sempre dall'esterno.
ISMAY: Conosce questa nave lamiera per lamiera, dico bene?
ANDREWS: Altroché.
ROSE: La sua nave è una meraviglia, signor Andrews. Davvero.
ANDREWS: Grazie, Rose.
CAMERIERE: Come preferisce il caviale, signore?
JACK: No, niente caviale per me, grazie. Non mi è mai piaciuto molto.
RUTH: Dov'è che vive esattamente, signor Dawson?
JACK: Beh, al momento il mio indirizzo è la terza classe del Titanic. Dopodiche sarò nelle mani di Dio.
RUTH: E dove trova i mezzi per viaggiare?
JACK: Mi sposto di luogo in luogo, lavorando. Prediligo le navi da carico, o carrette simili. Ma il biglietto per il Titanic l'ho vinto con una mano fortunata a poker. Una mano molto fortunata.
GRACIE: La vita non è che una partita giocata con la dea fortuna.
CAL: Hm... Un vero uomo la fortuna se la crea da solo. Giusto, Dawson?
RUTH: E a lei piace quest'esistenza priva di radici?
JACK: Beh, sì, signora, mi piace. Insomma, ho tutto quello che occorre proprio qui, con me. Ho aria nei polmoni e qualche foglio immacolato. Mi piace svegliarmi la mattina e non sapere cosa mi capiterà, o chi incontrerò, dove mi ritroverò. Proprio l'altra notte ho dormito sotto un ponte, e ora mi trovo qui, sulla più imponente nave del mondo, a bere champagne insieme a delle persone raffinate come voi. Ne prendo ancora un po'.
GRACIE: Eh, eh, eh, eh!
JACK: Secondo me la vita è un dono, non ho intenzione di sprecarla. Non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima
mano. Impari ad accettare la vita come viene. Ah, ecco a lei, Cal. Così ogni singolo giorno ha il suo valore.
MOLLY: Ben detto, Jack.
GRACIE: Udite, udite.
ROSE: Al valore di ogni singolo giorno.
COMMENSALI: Al valore di ogni singolo giorno!
GRACIE: Bravo.
CAL: Hm...
MOLLY: Ah, ah, ah, ah! Ma il signor Brown non sapeva che avevo nascosto il denaro nella stufa. Ah, ah, ah, ah, ah! Così, è tornato a casa, bevuto come una spugna, e ha acceso il fuoco. Ah, ah, ah, ah!
ROSE: È il momento del brandy nella sala fumatori.
GRACIE: Bene! Volete unirvi a me per un brandy, signori?
ISMAY: Ottima idea.
GRACIE: Sicuro!
ROSE: Ora si ritirano in una nube di fumo e si congratulano l'un l'altro per il loro operato di grandi maestri dell'universo.
ISMAY: Signore, grazie per la vostra piacevole compagnia.
CAL: Rose, posso accompagnarti alla tua cabina?
ROSE: No, resterò qui.
JACK: Ecco a lei, Molly.
GRACIE: Si unisce a noi, Dawson? Beh, non vorrà starsene qui con le signore, spero. Eh, eh, eh!
JACK: No, grazie, devo tornare al mio alloggio.
CAL: Forse è meglio così. Si parlerà di affari e politica, quel genere di roba lì. Non adatta a lei. Ah, Dawson, è stato un piacere averla tra noi.
ROSE: Jack, devi proprio andare?
JACK: Devo tornare a remare insieme agli altri schiavi.
ROSE: Ah...
JACK: Buonanotte, Rose. Allora, vuoi andare a una vera festa?
FABRIZIO: Posso mettere la mano qui? Posso?
BJORN: ...
ROSE: Cosa?
BJORN: ...
ROSE: Non la capisco.
ASTANTE: Fammi bere! Ti ringrazio.
FABRIZIO: Ehi, bravo! Fantastico!
MUSICSTA: Grazie, ragazzi, grazie. Forza, continuiamo, ragazzi, forza! Oh! Oh! Oh!
JACK: Adesso ballo con lei, va bene? Vieni.
ROSE: Cosa?
JACK: Vieni. Vieni con me.
ROSE: Jack! Jack, aspetta. Non sono capace.
JACK: Dobbiamo avvicinarci un po' di più. Così. Sei ancora la mia preferita, Cora.
ROSE: Non conosco i passi.
JACK: Neanch'io, segui il ritmo. Non pensare.
TOMMY: Ah, ah, ah, ah, ah!
JACK: Uh, uh! Uh, uh!
FABRIZIO: Ehi, ehi, ehi!
ROSE: Aspetta, Jack! Jack! Aspetta! Fermati!
FABRIZIO: Ehi! Ehi!
ROSE: Jack, fermati!
FABRIZIO: Ehi! Ehi, Jack!
JACK: Sì!
ROSE: Jack, no!
JACK: Ah, ah, ah!
ROSE: Ah, ah!
CAL: ...non è conforme alla Legge Sherman, ecco cosa sosterranno i miei legali.
BENJAMIN GUGGENHEIM: Questo è ciò che afferma Rockefeller, ma la Corte Suprema non ha gradito.
ROSE: Che c'è? Pensi che una fanciulla della prima classe non possa bere?
JACK: Levati di mezzo. Stai bene?
ROSE: Sto benissimo.
TOMMY: Due su tre. Due su tre. Ci stai? Forza.
ROSE: Allora... credete di essere uomini forti e vigorosi, eh? Vediamo se siete capaci di far questo. Tieni qua, Jack. Tienilo su.
JACK: Stai bene?
ROSE: Erano anni che non lo facevo.
MUSICISTA: Forza, ragazzi, continuiamo. Così, così!
FABRIZIO: A vuliti finiri cu' 'sta storia? Ah? Ni muvemu?
TRUDY: Caffè, signore?
CAL: Speravo che venissi da me, stanotte.
ROSE: Ero stanca.
CAL: La tua esuberanza sul ponte ti ha senza dubbio spossata.
ROSE: Vedo che mi hai fatta seguire da quel becchino del tuo servitore. Tipico.
CAL: Non ti comporterai mai più in quel modo, Rose, sono stato chiaro?
ROSE: Non puoi comandarmi come se fossi un caposquadra di una delle tue acciaierie. Sono la tua fidanzata.
CAL: La mia fidanzata! La mia fi... La mia fidanzata! Sì, lo sei, sei anche mia moglie! Praticamente lo sei, pur non essendolo ancora per legge. Perciò mi rispetterai. Mi rispetterai come si richiede a una moglie di rispettare il marito. Perché non farò la figura del pagliaccio, Rose. Qualcosa non ti è chiaro?
ROSE: No.
CAL: Bene. Compermesso.
TRUDY: Oh, signorina Rose.
ROSE: Abbiamo avuto un piccolo incidente.
TRUDY: Non è niente, signorina Rose, non è niente.
ROSE: Mi dispiace, Trudy. Lascia che ti aiuti.
TRUDY: Non è niente, signorina. Non è niente, signorina.
RUTH: Del tè, Trudy.
TRUDY: Sì, signora.
RUTH: Non devi mai più rivedere quel ragazzo, mi hai capito? Rose, te lo proibisco.
ROSE: Oh, smettila, mamma. Ti farai venire un'emorragia nasale.
RUTH: Questo non è un gioco. La nostra è una situazione precaria. Sai che non abbiamo più denaro.
ROSE: Certo che lo so. Me lo ricordi tutti i santi giorni.
RUTH: Tuo padre non ci ha lasciato altro che un elenco di debiti celato dal suo buon nome. E quel nome è l'unica carta che ci rimane da giocare. Non ti capisco. Tu e Hockley siete una coppia perfetta. Questo assicurerà la nostra sopravvivenza.
ROSE: Come puoi mettermi un tale peso sulle spalle?
RUTH: Perché sei così egoista?
ROSE: Ah, sarei io l'egoista?
RUTH: Vuoi vedermi lavorare come cucitrice? È questo che vuoi? Vuoi vedere le nostre belle cose messe all'asta? I nostri ricordi buttati al vento?
ROSE: È così ingiusto.
RUTH: Certo che è ingiusto. Siamo donne. Le nostre non sono mai scelte facili.
CORO: Protect them by Thy guiding hand / From every peril on the land / O spirit whome the Father sent / To spread abroad the firmament / O wind of Heaven, by Thy might / Save all who dare the eagle's flight / And keep them by Thy watchful...
JACK: Salve, signor Andrews.
ANDREWS: Salve, Jack.
STEWARD: Signore.
JACK: Devo solo parlare un momento con qualcuno.
STEWARD: Signore, non dovrebbe essere qui.
JACK: Devo solo parlare con una persona. Ero qui ieri sera, non si ricorda di me?
STEWARD: No, temo proprio di no. Ora deve tornarsene da dove è venuto.
JACK: Ve lo dirà lui. Devo solo... devo solo dire una cosa a...
LOVEJOY: Il signor Hockley e la signora Dewitt Bukater continuano ad apprezzare la sua assistenza, e mi hanno chiesto di darle questo, come segno della loro riconoscenza.
JACK: Non voglio i suoi soldi. La prego, voglio solo...
LOVEJOY: E mi hanno anche chiesto di ricordarle che lei ha un biglietto di terza classe, e che la sua presenza qui non è più gradita.
JACK: La prego, voglio solo parlare un momento con Rose. Per favore!
LOVEJOY: Signori, potete cortesemente accompagnare il signor Dawson in terza classe? E far sì che ci rimanga.
STEWARD: Certo, signore. Tu, andiamo.
CORO: Hear us when we cry to Thee / For those in peril on the sea...
RUTH: E perché ha due ruote, il timone?
ANDREWS: Questa viene usata solo quando ci si avvicina alla costa.
HAROLD BRIDE: Mi scusi, signore. Un altro avviso iceberg. È arrivato adesso dalla Noordam.
SMITH: Grazie, Sparks. Oh, non si preoccupi. È normale in questo periodo dell'anno. Infatti stiamo perdendo velocità. Ho appena ordinato di accendere le ultime caldaie.
I PASSEGGERO: Okay, figliolo, avvolgilo stretto come ti ho fatto vedere, così! Bene, ora lancialo.
II PASSEGGERO: Ah, è in gamba, il ragazzo. Molto bene, eccellente, direi.
II PASSEGGERO: Davvero eccellente, figliolo. Sei stato bravissimo.
ROSE: Signor Andrews, mi perdoni, ho fatto un veloce calcolo del numero delle scialuppe moltiplicato per la capacità di ognuna. Eh... mi perdoni, ma... pare che non ce ne siano a sufficienza per tutti i passeggeri.
ANDREWS: Solo per la metà. Eh, Rose, non le sfugge nulla, eh? Infatti feci installare questo nuovo tipo di gru che può tenere una fila di scialuppe in più da questo lato. Ma c'era chi sosteneva che il ponte avrebbe avuto un aspetto troppo disordinato. Così la mia proposta fu bocciata.
CAL: È uno spreco di spazio, e poi stiamo parlando di una nave inaffondabile.
ANDREWS: Dorma sonni tranquilli, piccola Rose. Le ho costruito un'ottima nave, forte e robusta. Ma è lei l'unico vero sostegno. Continuate verso poppa. La prossima fermata sarà la sala macchine.
JACK: Vieni con me.
ROSE: Jack, non è possibile questo. Non posso vederti.
JACK: Devo parlarti.
ROSE: No, Jack. No. Jack, sono fidanzata. Sto per sposare Cal. Amo Cal.
JACK: Rose, non sei certo uno zuccherino, va bene? Anzi, direi persino che sei una bisbetica viziata. Ma, sotto questa facciata sei la più fantastica, la più straordinaria, la creatura più splendente che abbia mai conosciuto, e... e...
ROSE: Jack, io...
JACK: No, no, lascia che mi spieghi. Sei... sei... incre... Non sono un idiota. So come funziona il mondo. Ho dieci dollari in tasca. Non ho niente da offrirti, e questo lo so. Lo capisco. Ma ormai ci sono troppo dentro. Salti tu, salto io, ricordi? Non posso voltarti le spalle senza avere la certezza che starai bene. Desidero solo questo.
ROSE: Beh, sto bene. Starò benissimo. Davvero.
JACK: Davvero? Non credo proprio. Ti tengono in trappola, Rose. E morirai se non ti liberi. Forse non subito, perché sei forte, ma... prima o poi, quell'ardore che amo tanto in te, Rose, quell'ardore si spegnerà.
ROSE: Non spetta a te salvarmi, Jack.
JACK: Hai ragione. Solo tu puoi farlo.
ROSE: Adesso torno dov'ero. Lasciami in pace.
PASSEGGERA: Racconta a Lucille il disastro che hanno combinato i cartolai.
RUTH: Beh, ho dovuto rimandare indietro gli inviti per ben due volte.
LUCILLE: Oh, santo cielo.
RUTH: E gli abiti delle damigelle erano un orrore. Adesso ti racconto che odissea è stata: Rose aveva deciso per il color lavanda, pur sapendo benissimo che io detesto quel colore. Lo ha scelto solo per farmi un dispetto.
LUCILLE: Se solo fossi venuta da me prima... Ruth ha visto i miei modelli in "La Mode Illustrée", erano per il corredo da sposa della figlia minore della duchessa di Marlborough. Deliziosi. Ma credo che mi darai ragione, mia cara, abbiamo fatto risorgere quegli abiti dalle ceneri come l'araba fenice.
ROSE: Ciao, Jack. Ho cambiato idea. Mi hanno detto che forse ti avrei trova...
JACK: Shhh! Dammi la mano. Adesso chiudi gli occhi. Forza. Adesso vieni su. Ora aggrappati alla ringhiera. Tieni gli occhi chiusi. Non sbirciare.
ROSE: Non sbircio.
JACK: Adesso sali sulla ringhiera. Reggiti. Reggiti. Tieni gli occhi chiusi. Ti fidi di me?
ROSE: Mi fido di te.
JACK: Va bene, apri gli occhi.
ROSE: Sto volando, Jack.
JACK: Tu, Josephine, sulla macchina vieni con me, più su / Vola via con me...
ROSE: Quella fu l'ultima volta che il Titanic vide la luce del giorno.
LOVETT: Allora siamo arrivati al tramonto. Alla notte dell'affondamento mancano solo sei ore.
BODINE: Incredibile. Smith se ne sta lì, impalato, con un avviso di allarme iceberg in quella cazzo di mano - mi scusi - in mano, e ordina di aumentare la velocità.
LOVETT: Ci sono ventisei anni d'esperienza che lavorano contro di lui. È convinto che vireranno in tempo non appena avvisteranno qualcosa di voluminoso. Ma il timone è troppo piccolo per una nave di quella stazza. Non è in grado di virare in tempo. Tutte le sue informazioni sono errate.
ROSE: Non è disonorevole, te l'assicuro. Questo è il salotto. La luce ti va bene?
JACK: Cosa?
ROSE: Agli artisti non occorre la luce giusta?
JACK: Già, tutto ciò è vero, ma non sono abituato a lavorare in simili condizioni di miseria. Monet!
ROSE: Conosci la sua tecnica?
JACK: Certamente. Guarda l'uso che fa dei colori qui. Non è straordinario?
ROSE: È vero. È straordinario. Cal insiste a voler scarrozzare quest'orribile coso dappertutto.
JACK: Non dovrebbe essere di ritorno da un momento all'altro?
ROSE: No, almeno finché durano sigari e brandy.
JACK: Che bello. Cos'è, uno zaffiro?
ROSE: Un diamante. Un diamante rarissimo. Jack, voglio che tu mi ritragga come una delle tue ragazze francesi. Con questo addosso.
JACK: D'accordo.
ROSE: Con solo questo addosso. L'ultima cosa di cui ho bisogno è un altro ritratto in cui sembro una bambola di porcellana. Come committente, mi aspetto di ricevere quello che ho ordinato.
JACK: Mettiti sul... sul letto. Sul divano. Sdraiati. Sì, così va bene. Metti...
ROSE: Dimmi quando la posizione è giusta.
JACK: Metti il braccio dietro, come prima. Così. Alza l'altro braccio, ecco, la mano mettila lì, vicino al viso. Bene.
Adesso, abbassa la testa. Occhi a me. Tienili fissi su di me. E cerca di stare immobile.
ROSE: Come sei serio. Ho l'impressione che tu stia arrossendo, signor Grande Artista. Non riesco a immaginare monsieur Monet che arrossisce.
JACK: Ma lui dipinge paesaggi. Rilassa il volto.
ROSE: Scusa.
JACK: È vietato ridere.
ROSE: Il mio cuore battè come un tamburo per tutto il tempo. Fu il momento più eccitante della mia vita, almeno fino a quel giorno.
BODINE: E dopo cos'è successo?
ROSE: Vuole sapere se l'abbiamo fatto?
EQUIPAGGIO: Eh, eh, eh, eh!
ROSE: Mi dispiace deluderla, signor Bodine. Jack era un vero professionista. Grazie.
JACK: Che stai facendo?
ROSE: Puoi riporlo tu nella cassaforte?
JACK: Hm-hm.
GRACIE: ... proprio così, vecchio mio. Ma del resto...
CAL: Signori, volete scusarmi?
GRACIE: Certamente.
LOVEJOY: Nessuno degli inservienti l'ha vista.
CAL: Ma è assurdo! Questa è una nave! Deve pur trovarsi da qualche parte! Lovejoy, trovala!
SMITH: Sereno.
SECONDO UFFICIALE CHARLES LIGHTOLLER: Già. Non credo di aver mai visto un mare così calmo.
SMITH: Piatto come una tavola. Non tira un filo di vento.
LIGHTOLLER: Sarà ancora più difficoltoso avvistare qualche iceberg, senza lo scrosciare delle onde contro le sue pareti.
SMITH: Hm... Beh, io vado. Mantenere rotta e velocità, signor Lightoller.
SMITH: Sì, signore.
JACK: Comincia a far freddo. Sei molto carina.
LOVEJOY: Signorina Rose?
JACK: I miei disegni!
ROSE: Andiamo, Jack! Aspetti! Aspetti! Aspetti!
JACK: Aspetti! Aspetti!
ROSE: Ci porti giù, presto!
JACK: Ci porti su! Giù! Via, via! Ah, ah, ah!
ROSE: Addio.
JACK: Mi scusi.
I CAMERIERE: Mi scusi, signore.
JACK: Ah, ah, ah!
II CAMERIERE: Non si preoccupi, signore, ci penso io.
JACK: Ah, ah, ah!
ROSE: Ah, ah, ah!
JACK: È un bel mastino questo valletto. Sembra più un poliziotto.
ROSE: Credo che lo fosse.
JACK: Oh, merda!
ROSE: Via!
JACK: Forza! No, di qua!
ROSE: Presto! E adesso?
ROSE: Cosa?
FUOCHISTI: Ci siamo! Forza, ragazzi, dateci dentro! Carbone! Ancora carbone per la uno! Dateci dentro!
PRIMO FUOCHISTA FREDERICK BARRETT: Che ci fate voi due quaggiù? Non dovreste trovarvi qui. Potrebbe essere pericoloso!
JACK: Continuate pure! Non fate caso a noi! State facendo un ottimo lavoro! Continuate pure così!
JACK: Fantastico! Guarda un po' che c'è qui.
ROSE: Hm-hm! Grazie. Eh, eh!
JACK: Dove la porto, signorina?
ROSE: Su una stella.
JACK: Sei nervosa?
ROSE: No. Accarezzami, Jack, tutta.
FREDERICK FLEET: Oh! Fa un freddo boia. Sai, io lo so fiutare il ghiaccio. Voglio dire... sento quand'è vicino.
REGINALD LEE: Stronzate!
FLEET: Invece è così, va bene?
MURDOCH: Li hai trovati quei binocoli per la vedetta?
LIGHTOLLER: Non li ho più visti da quando abbiamo lasciato Southampton. Beh, io continuo la mia ronda. A dopo.
ROSE: Stai tremando.
JACK: Sto bene, non preoccuparti.
FUOCHISTA: Sono andati da quella parte.
STEWARD: Bene.
LOVEJOY: Manca qualcosa?
CAL: Tesoro, adesso ora puoi tenerci chiusi entrambi nella tua cassaforte. Rose. Ho un'idea migliore.
STEWARD: Presi!
ROSE: Ah, ah, ah, ah!
JACK: Ah, ah, ah, ah! Hai visto le facce che hanno fatto? Le hai viste?
ROSE: Quando la nave attraccherà, io scenderò con te.
JACK: È da pazzi.
ROSE: Lo so. Non ha senso. Per questo ci credo.
FLEET: Ah, sì. Guarda un po'. Guarda un po' che roba.
LEE: Oh, loro sì che si stanno riscaldando!
FLEET: Beh, se è così che ci dobbiamo riscaldare anche noi due, preferisco rinunciare, se non ti dispiace. Sei d'accordo?
Ah, ah, ah! Porca puttana! Rispondete, bastardi! C'è qualcuno?
MOODY: Sì. Cosa vedi?
FLEET: Iceberg! Dritto davanti a noi!
MOODY: Ricevuto!
MURDOCH: Iceberg, dritto davanti a noi!
MOODY: Tutta la barra a tribordo!
TIMONIERE ROBERT HICHENS: Tutta la barra a tribordo!
MOODY: Vira! Vira! Veloce!
SECONDO INGEGNERE JAMES HESKETH: Ne prendo un po' anch'io. Ehi!
BELL: Indietro tutta!
HICHENS: Tutta la barra!
MOODY: Tutta la barra, signore.
HESKETH: Forza, ragazzi, forza! Più veloce! Più veloce! Ridurre il vapore! Ridurlo!
BARRETT: Chiudere tutti i regolatori di diretta! Chiudeteli!
BELL: Aspettate. Aspettate. Adesso! Attivare il motore d'inversione.
MOTORISTI: Sissignore! Sbrigatevi, non c'è tempo! Attuare inversione di marcia! Invertite!
FLEET: Perché non virano?
MURDOCH: Hai tutta la barra al massimo?
HICHENS: Sì, signore, tutta la barra.
MURDOCH: Forza. Forza. Forza. Vira.
MOTORISTA: Coraggio, ragazzi! Dateci dentro! Forza!
MURDOCH: Sì.
MARINAIO: Ci schianterà!
FLEET: Cristo santo! Mio Dio.
MURDOCH: Tutto a babordo!
HICHENS: Tutto a babordo!
STEWARD: Aaah!
JACK: Attenta!
FUOCHISTI: Aaah!
BARRETT: Forza, andiamo! Uscite dalla porta! Stanno chiudendo le porte! Fuori!
FUOCHISTI: Muovetevi! Fuori! Fuori! Fuori!
BARRETT: Uscite dalla porta!
FUOCHISTA: Presto! Presto!
BARRETT: Forza, ragazzi! Avanti! Fuori! Fuori!
FUOCHISTA: Di là! Aaah!
FLEET: Oh, mio Dio. L'abbiamo scampata per un pelo.
LEE: Sai fiutare il ghiaccio, eh? Perdio!
PASSEGGERO: Questa nave sta imbarcando acqua.
MURDOCH: Annota l'ora, mettila sul giornale di bordo.
SMITH: Cos'è stato, signor Murdoch?
MURDOCH: Un iceberg, signore. Ho virato tutto a tribordo, ho mandato i motori indietro a tutta forza, ma era troppo vicino. Ho tentato una virata rapida a sinistra, ma l'ha colpito lo stesso e...
SMITH: Chiudere le porte stagne.
MURDOCH: Le porte sono chiuse, signore.
SMITH: Fermare i motori.
MURDOCH: Sissignore.
SMITH: Trovate il carpentiere. Che scandagli la nave.
MURDOCH: Sì, signore.
FABRIZIO: Porca puttana! Che cazzo è?
BJORN: ...
PASSEGGERO: Attenti, attenti!
TOMMY: Andiamo via di qui.
FABRIZIO: Aspetta, aspetta.
TOMMY: Avanti, fa' presto.
CONTESSA DI ROTHES: Mi scusi, perché si sono spenti i motori? Ho sentito come un fremito.
STEWARD: Non si preoccupi, signora. Probabilmente abbiamo perso una pala di un'elica. È questo il fremito che ha sentito. Le posso portare qualcosa?
CONTESSA: No, grazie.
I PASSEGGERO: Ho sentito parlare di un iceberg. Ne sai qualcosa?
II PASSEGGERO: Non lo so, non ho visto niente.
TOMMY: Se i topi vanno in questa direzione, vuol dire che è giusto.
I STEWARD: La prego, signore, la prego. È tutto sotto controllo.
II STEWARD: È tutto sotto controllo. Non c'è niente di cui preoccuparsi.
CAL: Senta.
STEWARD BARNES: Non c'è nessuna emergenza, signore.
CAL: Sì che c'è. Sono stato derubato.
LOVEJOY: Chiami il sottufficiale.
CAL: Subito, imbecille!
BARNES: Sì, signore.
PASSEGGERI: Ah, ah, ah, ah!
I PASSEGGERO: Mi sono perso il divertimento? Hai visto cos'è successo?
II PASSEGGERO: No, non l'ho visto. Pare che l'abbia colpito da questa parte, però.
CARPENTIERE NAVALE JOHN HUTCHINSON: Nel locale caldaie l'acqua è arrivata a due metri sopra la lamiera di madiere, e la stiva postale è ridotta ancora peggio, è tutta storta nella...
SMITH: Riuscite a puntellare?
HUTCHINSON: No, a meno che le pompe non lavorino veloci.
ANDREWS: Ha già constatato i danni alla stiva postale?
HUTCHINSON: No, è tutta allagata.
JACK: È gravissimo.
ROSE: Dobbiamo avvertire mia madre e Cal.
COMMISSARIO DI BORDO: Li trovo davvero molto belli, signore.
CAL: Non tocchi niente! Voglio che l'intera cabina venga fotografata.
ROSE: Continua a tenermi la mano.
JACK: Non la lascio.
PASSEGGERA: Harold, hai idea di cosa stia succedendo?
HAROLD SANDERSON: Giuro, non lo so.
LOVEJOY: La stavamo cercando, signorina.
ROSE: Ci siamo. È successa una cosa gravissima.
CAL: Sì, altroche. Questa sera sono sparite due cose a me molto care. Ora che una di queste è stata recuperata, sono certo di sapere dove trovare l'altra. Perquisitelo.
COMMISSARIO: Si tolga la giacca, signore.
JACK: Ma che succede? Non capisco.
COMMISSARIO: Su, coraggio.
ROSE: Cal, cosa stai facendo? Siamo nel bel mezzo di un'emergenza. Cosa sta succedendo?
BARNES: È questo?
CAL: Sì, è questo.
JACK: Sono tutte stronzate! Non credergli, Rose. Non è vero.
ROSE: Non poteva farlo.
CAL: Certo che poteva, è un gioco da ragazzi per un professionista.
COMMISSARIO: Andiamo.
ROSE: Ma sono stata sempre insieme a lui. È assurdo.
CAL: Forse l'ha fatto mentre ti stavi rivestendo, mia cara.
JACK: Bella mossa, Cal. Sono stati loro ad infilarmelo in tasca.
CAL: Silenzio!
LOVEJOY: Neanche la tasca è tua, vero, figliolo? "Proprietà di A.L. Ryerson".
COMMISSARIO: Oggi è stato denunciato il furto di questa giacca.
JACK: No, l'ho solo presa in prestito. Avevo intenzione di restituirla.
CAL: Un ladro onesto. Abbiamo a che fare con un ladro onesto.
JACK: Rose [...] Lo sai che non sono stato io, Rose, lo sai benissimo. Non dargli ascolto, Rose, lo sai. Lo sai che non sono stato io, Rose! Lo sai che non sono stato io, Rose!
COMMISSARIO: Vieni, forza, ragazzo. Andiamo!
JACK: Rose! Rose!
COMMISSARIO: Avanti, andiamo, niente chiasso! Vieni con me, da bravo! Vieni con me, da bravo! Andiamo!
JACK: Sai che non sono stato io! Mi conosci!
COMMISSARIO: Non ho tempo da perdere con tipi come te!
ANDREWS: È una vera sfortuna, Capitano. In dieci minuti, quattro metri e mezzo d'acqua nel gavone di prua, in tutte e tre le stive, e nel locale della caldaia 6.
HUTCHINSON: Esatto, signore.
ISMAY: Quando potremo riprendere a navigare?
ANDREWS: Sono già cinque i compartimenti allagati. Può sopportare uno squarcio e rimanere comunque a galla con quattro compartimenti allagati, ma non cinque. Non cinque. Mentre affonda a prua, l'acqua passerà sopra le paratie del ponte E, arrivando fino a poppa. E non c'è alcun modo di impedirlo.
SMITH: Le pompe. Se apriamo le paratie possiamo...
ANDREWS: Le pompe fanno sì guadagnare tempo, ma solo pochi minuti. Da questo momento, qualunque cosa facciamo, il Titanic affonderà.
ISMAY: Ma questa nave non può affondare.
ANDREWS: È fatta di ferro, signore. Le assicuro che può affondare. E affonderà. È una certezza matematica.
SMITH: Quanto tempo abbiamo?
ANDREWS: Un'ora. Due al massimo.
SMITH: Quante sono le persone a bordo, signor Murdoch?
MURDOCH: 2.200 anime, signore.
SMITH: Ho l'impressione che finirà in prima pagina comunque, signor Ismay.
CAL: Eccola qui, la sgualdrinella. Guardami quando ti parlo!
BARNES: Signor Hockley?
CAL: Non adesso! Siamo occupati!
BARNES: Signore, mi è stato ordinato di chiedervi di indossare il salvagente e raggiungere il ponte delle imbarcazioni.
CAL: Non adesso, ho detto!
BARNES: Mi dispiace importunarla, signor Hockley, ma sono gli ordini del Capitano. Ora vi prego, indossate indumenti caldi. Fa piuttosto freddo questa sera. Posso suggerire soprabiti e cappelli?
CAL: Tutto ciò è ridicolo.
BARNES: Non si preoccupi, signorina. Si tratta solo di una semplice precauzione.
STEWARD: Indossare il salvagente! Sveglia! Indossare il salvagente!
CARTMELL: Cosa? Ma di che sta parlando?
STEWARD: Sveglia! Indossare il salvagente!
PASSEGGERA: Cos'è successo?
STEWARD: Indossi il salvagente e basta.
JACK PHILLIPS: SOS? Signore?
SMITH: Esatto, SOS, segnale di soccorso. Questa è la nostra posizione. Dica a chiunque risponda che stiamo affondando e che occorrono soccorsi immediati.
PHILLIPS: Miseria ladra!
MARINAI: C'è pochissimo tempo! Forza! Tienila tesa! Attenzione! Forza! Avanti! Avanti! Attenzione! Lo dovete staccare all'indietro! Veloci, forza!
ANDREWS: Signor Wilde, dove sono i passeggeri?
CAPO UFFICIALE WILDE: Sono tornati tutti dentro. È troppo freddo e maledettamente rumoroso per loro. Ehi! Vieni quaggiù! Dai una mano con questi cavi! Presto!
CAMERIERE: Desidera qualcosa da bere, signore?
MOLLY: Ehi, ragazzo, che succede?
STEWARD: Mi scusi.
MOLLY: Ci avete fatto imbacuccare tutti e adesso siamo qui ad annoiarci.
STEWARD: Mi dispiace, signora. Vado ad informarmi.
MOLLY: Secondo me non lo sa nessuno che diavolo sta succedendo.
CAL: Colpa di questi dannati inglesi, che fanno tutto secondo le regole.
RUTH: Può risparmiarsele certe parole, signor Hockley. Tornate in cabina e accendete i riscaldamenti. Vorrei una tazza di tè al mio ritorno.
CAMERIERE: Sì, signora.
RUTH: Grazie.
STEWARD: Può indossare il salvagente, per favore?
PASSEGGERA: ... come facevano a saperlo? Proprio non capisco.
ROSE: Signor Andrews, ho visto l'iceberg. E lo vedo anche nei suoi occhi. La prego, mi dica la verità.
ANDREWS: La nave affonderà.
ROSE: Ne è certo?
ANDREWS: Sì. Fra un'ora o poco più, tutto questo sarà si ritroverà sul fondo dell'Atlantico.
CAL: Co-cosa?
ANDREWS: La prego, avverta solo chi deve. Non voglio essere ritenuto responsabile d'una sicura crisi di panico. E si cerchi una scialuppa. Presto. Non aspetti. Lei ricorda cosa le ho detto riguardo alle scialuppe?
ROSE: Sì. Capisco.
STEWARD: Certo, signora, deve indossarlo subito.
COMMISSARIO: Da questa parte, figliolo.
MARINAIO: Signore, hanno bisogno di lei nell'ufficio del Commissario di Bordo della seconda classe. C'è una folla immensa là sotto.
LOVEJOY: Vada pure. Lo tengo d'occhio io.
COMMISSARIO: Sì, bene.
HAROLD BRIDE: Signore! La Carpathia sta viaggiando a una velocità di diciassette nodi. Per loro è il massimo, signore.
SMITH: È l'unica che ha risposto al SOS?
BRIDE: L'unica nelle vicinanze, signore. Dice che può essere qui fra quattro ore.
SMITH: Quattro ore! Grazie, Bride. Mio Dio.
LIGHTOLLER: Signore? Siamo pronti a calare le scialuppe, signore. Non sarà meglio far salire prima le donne e i bambini nelle scialuppe, signore?
SMITH: Sì.
LIGHTOLLER: Signore?
SMITH: Donne e bambini per primi. Sì.
LIGHTOLLER: Sì, signore. Signore e signori, ho bisogno della vostra attenzione, per favore! Venite da questa parte, per favore. Così. Venite verso di me. Grazie. Bene. Per il momento, mi servono solo donne e bambini. Signori, vi prego, rimanete dove siete.
WALLACE HARTLEY: Proprio qui.
LIGHTOLLER: Signori, vi prego, rimanete esattamente dove siete.
HARTLEY: Va bene, ragazzi, come ha detto il Capitano: belli e allegri, per evitare il panico. Danza nuziale.
I STEWARD: Mettetevi il salvagente. Si metta quel salvagente. Mettetevi il salvagente, forza. Mettersi il salvagente. Ecco, bene. Lo giri, lo giri. Controllate tutti i vostri salvagente.
II STEWARD: Vi prego, signore e signori, non c'è motivo di farsi prendere dal panico. Non è ancora il momento di andare su alle scialuppe! Vi prego, state calmi. Ascoltate, per favore. Assicuratevi tutti di avere indosso il salvagente. Signori, permettete a donne e bambini di venire avanti.
BIMBO: Che succede, mammina?
MADRE: Stiamo solo aspettando, tesoro. Una volta fatti salire i passeggeri di prima classe sulle scialuppe, cominceranno con noi. Dobbiamo solo farci trovare pronti.
PASSEGGERO: Non è ancora il momento di aprire?
II STEWARD: Non spingete contro i cancelli...
PASSEGGERO: La prego di togliere le mani dal cancello.
II STEWARD: ... non uscirete prima facendo così. Va' a chiamare aiuto.
III STEWARD: Sì.
MURDOCH: Calatela! Sinistra e destra contemporaneamente! Piano! Tutti e due lati insieme! Piano! Piano! Va bene! Giù! Piano! Piano!
PASSEGGERI: Aaah!
MURDOCH: Fermi! Fermi! Fermi! Fermi col lato sinistro! Solo il lato destro! Solo il lato destro! Solo il lato destro! Fermi col lato sinistro! Calare il lato destro! Ora di nuovo, insieme!
MARINAIO: Ci occorrono due uomini che si occupino del portello di prua e di poppa! Subito!
LOVEJOY: Sai, credo proprio che questa nave affonderà. Mi è stato chiesto di darti un piccolo segno della nostra riconoscenza.
JACK: Uh!
LOVEJOY: Un omaggio del signor Caledon Hockley.
MOLLY: Avanti, sorella, ha sentito il signore, salga sulla scialuppa.
PASSEGGERA: Scusi.
CAL: C'è spazio per un uomo?
MARINAIO: Al momento solo donne, signore.
RUTH: Scusate, le scialuppe sono divise per classe? Spero che non siano troppo affollate.
ROSE: Oh, mamma, che dici? Sta' zitta! Non capisci? L'acqua è gelida e non ci sono scialuppe a sufficienza: bastano appena per una metà. L'altra metà della gente che è su questa nave morirà.
CAL: Non la metà che conta.
MOLLY: Avanti, Ruth, salga sulla scialuppa. I posti di prima classe sono quassù.
MARINAI: Indietro. Indietro.
CAL: È un peccato che non mi sia tenuto quel disegno. Varrà molto di più domattina.
MARINAI: Le donne e i bambini salgono per primi. Venite subito a bordo. Da questa parte.
ROSE: Che bastardo impenitente.
MARINAI: Grazie. Le signore da questa parte.
MOLLY: Avanti, Rose. Tesoro, ce n'è di spazio per te.
MARINAIO: Da questa parte, signorina.
MOLLY: Avanti, Rose. Tocca a te, tesoro.
MARINAIO: Salga a bordo, signorina.
RUTH: Sali sulla scialuppa, Rose.
MARINAIO: Attenzione a dove mette i piedi.
RUTH: Rose? Sali sulla scialuppa! Rose?
ROSE: Addio, mamma.
CAL: Rose!
RUTH: Rose? Rose!
CAL: Dove stai andando?
RUTH: Torna subito qui, Rose!
CAL: Cosa? Da lui? Per fare la puttana di un topo da fogna?
RUTH: Rose!
ROSE: Preferisco essere la sua puttana piuttosto che tua moglie.
CAL: No! No! Ho detto no!
RUTH: No, no! Aspetta, Rose!
MARINAIO: Così, bene!
RUTH: Rose! Rose! No, aspettate!
MARINAIO: Calate, signori!
JACK: Aiuto! Mi sentite? C'è nessuno? Aiuto! Aiutatemi! C'è nessuno? Aiuto! Vi supplico! Qualcuno mi aiuti, vi prego!
ROSE: Signor Andrews?
ANDREWS: Steward, controlli il corridoio a tribordo.
STEWARD: Sì, signor Andrews.
ANDREWS: Signora, la prego, si metta un salvagente e vada immediatamente sul ponte. Lucy, sant'Iddio, metti un salvagente, dai il buon esempio.
LUCY: Sì, signore.
ANDREWS: C'è nessuno qui?
ROSE: Signor Andrews? Signor Andrews! Dio, ti ringrazio. Quando il sottufficiale arresta qualcuno, dove lo porta?
ANDREWS: Ma Cosa? Vada a rifugiarsi subito su una scialuppa.
ROSE: No! Farò questa cosa con o senza il suo aiuto, signore. Solo che senza ci metterò molto di più.
ANDREWS: Arrivi con l'ascensore fino al ponte E. Vada a sinistra, lungo il corridoio riservato all'equipaggio. Poi svolti a destra, e alle scale di nuovo a sinistra. Arriverà ad un lunghissimo corridoio.
JACK: Qui può finire male. Oh, merda! Oh, merda!
ROSE: Scusate. Grazie.
ASCENSORISTA: Gli ascensori sono fuori servizio.
PASSEGGERA: Non m'interessa.
ASCENSORISTA: Gli ascensori sono... Mi dispiace, signorina, ma gli ascensori sono fuori servizio.
ROSE: Maledizione, ho chiuso con le buone maniere! Portami subito giù! E. Ponte E.
JACK: Dai! Dai! Dai! Aaah!
ASCENSORISTA: Io torno su.
ROSE: No! No! No!
ASCENSORISTA: Signorina, venga qui! Io torno giù! Io torno su!
ROSE: Corridoio equipaggio. Corridoio equipaggio. Jack! Jack! Jack! Jack!
JACK: Rose!
ROSE: Jack!
JACK: Rose, sono qui dentro! Sono qui dentro!
ROSE: Jack!
JACK: Sono qui dentro!
ROSE: Jack!
JACK: Rose!
ROSE: Jack! Jack, mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace tanto.
JACK: È stato quel Lovejoy a mettermela in tasca.
ROSE: Lo so, lo so, lo so, lo so.
JACK: Senti, Rose, devi trovare la seconda chiave, va bene? Guarda... guarda in quello stipetto lì. È piccola e argentata, Rose.
ROSE: Argentata... queste sono tutte di ottone!
JACK: Controlla qui, Rose. Rose, come l'hai scoperto, Rose?
ROSE: Non l'ho scoperto. Mi sono resa conto che l'ho sempre saputo.
JACK: Continua a cercare.
ROSE: Nessuna chiave. Non c'è nessuna chiave!
JACK: Va bene, Rose, ascolta. Devi andare a cercare aiuto. Andrà tutto bene.
ROSE: Torno subito.
JACK: Ti aspetto qui, eh?
ROSE: Ehi, voi, c'è nessuno? Ehi, voi, c'è nessuno quaggiù? Serve aiuto, c'è nessuno? Maledizione. Per favore, qualcuno riesce a sentirmi? C'è nessuno? C'è... Oh, Dio, ti ringrazio. Aspetti, per favore, mi serve il suo aiuto. C'è un uomo qui dietro, e lui... lui... Aspetti! C'è nessuno? C'è nessuno?
STEWARD: Signorina, non dovrebbe trovarsi qui.
ROSE: Aspetti, la prego...
STEWARD: Venga, la accompagno fino al ponte superiore.
ROSE: Mi serve il suo aiuto.
STEWARD: Da questa parte. Venga, la prego.
ROSE: C'è un uomo laggiù, è intrappolato. La prego...
STEWARD: Mi segua! Non si faccia prendere dal panico!
ROSE: Ma quale panico! Sta andando nella direzione sbagliata! Mi lasci andare! Ascolti!
STEWARD: Vada al diavolo.
MARINAI: Fate attenzione! Fate attenzione!
ROSE: Oh, mio Dio. Jack!
JACK: Rose!
ROSE: Questa può andare?
JACK: Lo scopriremo subito. Forza. Aspetta, aspetta, aspetta. Prima prova un paio di colpi lì. Bene. Ora cerca di colpire di nuovo lo stesso punto, Rose. Puoi farcela. Okay. Basta far pratica. Dai, Rose. Puoi farcela. Ascolta, ci vuole un colpo forte, e secco. Avanti. Aspetta. Distanzia le mani, un po' di più. Bene.
ROSE: Così?
JACK: Bene. Ascolta, Rose, io mi fido di te. Via. Uh! Ah! Ah, ah! Ce l'hai fatta! Forza, andiamo. Merda, è freddissima! Merda! Merda!
ROSE: È di là l'uscita.
JACK: Dobbiamo trovarne un'altra. Vieni.
MARINAIO: Fate attenzione. Distendere i teloni.
MOLLY: Non è una cosa che si vede tutti i giorni, questa.
LIGHTOLLER: Sganciate! Abbandonate i bagagli! Non c'è spazio per i bagagli nelle scialuppe. Forza. Che ci fanno qui questi bagagli? Levateli di mezzo. Fateli sparire. Ci occorre spazio, levateli di mezzo. Su, levateli. Da questa parte, signora. Indietro, indietro, indietro. Giù. Giù!
MARINAIO: Fate spazio! Su, datevi da fare! Da questa parte, prego.
CAL: Lovejoy.
LOVEJOY: Non si trova neanche a tribordo.
CAL: Ci resta pochissimo tempo. Questo pseudo caporale impettito non fa salire gli uomini.
LOVEJOY: Dall'altra parte uno sta facendo salire gli uomini.
CAL: Allora è su lui che punteremo. Ma prima ci occorre una garanzia. Andiamo.
STEWARD: Da questa parte, per favore. Fino a giù. Ehi! Ma che ti salta in mente? Dovrai pagare i danni, lo sai questo? Quella è proprietà della White Star.
JACK & ROSE: Sta' zitto!
PASSEGGERA: Può fermare la scialuppa un momentino? Devo fare un salto in cabina...
LIGHTOLLER: Si sieda! Glielo dico per l'ultima volta. Pronti a calare.
ANDREWS: Signor Lightoller, perché le scialuppe vengono messe in acqua mezze vuote?
LIGHTOLLER: Non ora, signor Andrews.
ANDREWS: Guardi lì. Appena venti persone per una scialuppa che può portarne 65! E ne ho vista una con solo dodici persone, dodici!
LIGHTOLLER: Eh, beh, noi.. non eravamo sicuri del peso, signor Andrews. Queste scialuppe potrebbero cedere.
ANDREWS: Sciocchezze! Sono state collaudate a Belfast con il peso di 70 uomini! Ora carichi al massimo queste scialuppe, signor Lightoller, per l'amor di Dio!
LIGHTOLLER: Avanti, c'è posto per altre donne e bambini!
ANDREWS: Di qua, presto!
LIGHTOLLER: Venite!
MARINAIO: Indietro! Indietro! Tornate qui! Questa non è un'uscita. Questa non è un'uscita.
TOMMY: Non potete tenerci chiusi qui! Questa nave sta affondando!
STEWARD: Fate passare soltanto le donne. Aprite i cancelli. Donne soltanto! Chiudete i cancelli! Lontani dai cancelli! Non toccate i cancelli!
MARINAIO: Indietro!
TOMMY: Per l'amor di Dio, ci sono donne e bambini quaggiù! Fateci uscire, dateci la possibilità di salvarci!
STEWARD: Indietro!
TOMMY: Jack!
JACK: Tommy! Possiamo uscire?
TOMMY: Non c'è speranza da quella parte.
JACK: Qualunque cosa facciamo dobbiamo farla alla svelta.
FABRIZIO: Jack!
JACK: Fabrizio.
FABRIZIO: Non ci sono più scialuppe.
JACK: Si sta allagando tutto. Dobbiamo andarcene di qui.
FABRIZIO: Non c'è niente da questa parte.
JACK: Va bene. Andiamo da quest'altra, allora. Andiamo!
CAL: Io la fortuna me la creo da solo.
LOVEJOY: Anch'io.
TOMMY: Presto!
JACK: No, avanti, da questa parte. Di qua.
STEWARD: Tornate alla scala principale, tutto verrà sistemato lì. Verrà tutto sistemato lì.
PASSEGGERO: Fateci salire.
STEWARD: Tornate alla scala principale.
PASSEGGERA: Dobbiamo andare di sopra!
JACK: Apri il cancello.
STEWARD: Tornate alla scala principale.
JACK: Apri subito questo cancello!
STEWARD: Fate come vi ho detto, tornate alla scala principale.
JACK: Cristo santo! Figlio di puttana!
STEWARD: Tornate dentro!
TOMMY: Aprite questo maledetto cancello!
JACK: Fabrizio, Tommy, datemi una mano!
ROSE: Allontanatevi! Via!
JACK: Avanti, tirate! Tirate!
JACK: Fate largo! Largo, largo!
STEWARD: Mettetelo giù!
ROSE: Via, allontanatevi!
STEWARD: Mettetelo giù! Mettetelo giù!
JACK: Uno! Due!
STEWARD: Fermi!
JACK: Tre! Ancora! Okay, forza! Andiamo, Rose.
STEWARD: Non potete andare lassù! Non potete farlo!
MARINAIO: Ordine! Mantenete l'ordine!
LIGHTOLLER: Indietro! Indietro! Indietro!
MARINAIO: Tenete forte, signora!
PASSEGGERA: Aiuto! Aiutatemi!
MARINAIO: Aiutatela!
LIGHTOLLER: State indietro, o vi ammazzo tutti come cani! Avete sentito? Vi ammazzo! Mantenere l'ordine! Ho detto ordine. Signor Lowe, salga su questa scialuppa.
MARINAIO: Allora? State tutti bene? Niente panico.
LIGHTOLLER: Mantenere l'ordine.
I MARINAIO: Tenetelo!
II MARINAIO: Fermi! Fermi!
I MARINAIO: Indietro! Indietro!
CAL: Siamo arrivati tardi.
LOVEJOY: Ci sono altre scialuppe più avanti. Provi a chiedere a quest'ufficiale, Murdoch. Mi sembra uno di quelli che bada al sodo.
BARRETT: Tagliate i tiranti! Tagliate i tiranti!
MARINAIO: Via! Via!
V UFFICIALE HAROLD LOWE: Seduti! Ehi, voi! State indietro! State indietro! State tutti indietro! State indietro!
CAL: Il caos totale. Abbiamo poco tempo. Signor Murdoch?
MURDOCH: Signor Hockley. Voi due, venite subito con me!
CAL: Come lei ben sa, sono un uomo d'affari, e ho una proposta interessante da farle.
MARINAIO: Mi raccomando, tutti insieme! Calatela!
JACK: Andiamo, Rose.
MARINAIO: Calatela! Piano!
ROSE: Non ci sono più scialuppe!
MARINAIO: Tirate, adesso! Piano, fate piano!
ROSE: Colonnello, ci sono scialuppe da quella parte?
GRACIE: No, signorina, ma c'e ancora qualche scialuppa più avanti, da quella parte. Faccia presto.
PASSEGGERO: La scialuppa! Qui!
MUSICISTA: A che serve? Nessuno ci sta ascoltando.
PASSEGGERO: Muoviti, muoviti!
HARTLEY: Beh, non ci ascoltano neanche a cena. Forza, suoniamo. Almeno ci riscalderemo. Orfeo.
TOMMY: Forse si annega meglio con la musica. Adesso so che sto in prima classe.
I MARINAIO: Solo donne e bambini. Va bene, salite e andate avanti. Non vi fermate. Devo mettervi fretta, mi scusi, ma dovete far presto.
MURDOCH: Dove sono gli altri?
II MARINAIO: Sono ancora tutti a poppa, signore.
I MARINAIO: Coraggio, signora, non pianga, avanti. Avanti, avanti, avanti! Fate presto, presto!
CAL: Allora, ce l'abbiamo quest'accordo, signor Murdoch? Eh?
I MARINAIO: Avanti, muovetevi, presto!
LIGHTOLLER: Gli uomini stiano indietro, per favore. Gli uomini indietro, ho detto! Solo donne e bambini! Indietro! Signora, venga avanti, forza! Forza! Stia indietro!
JACK: Tu controlla l'altro lato. Vai!
LIGHTOLLER: Signore! Stia indietro!
I MARINAIO: Ci sono altre donne e bambini? Ci sono bambini?
LOVEJOY: L'ho trovata, dall'altro lato. Sta aspettando una scialuppa. È insieme a lui.
I MARINAIO: Ci sono altre donne e bambini?
ISMAY: Sono tutti a bordo, signor Murdoch.
MURDOCH: Nessun altro, allora?
ISMAY: Forza, signore, forza.
MURDOCH: Nessun altro?
ISMAY: Presto, presto, presto, fate presto. Coraggio, coraggio, signori, fate presto.
CAL: Ma sì, che vada tutto al diavolo!
I MARINAIO: Così, così, così. Piano. Fate piano.
LOVEJOY: Merda.
II MARINAIO: Fuoco!
UFFICIALE: Signore! Signore, non può passare qui. Signore, non può passare qui.
ISMAY: Così, spledindo. Bene. Bene.
MURDOCH: Pronti a calare! Pronti sulla sinistra! Potete calare! Fate piano. Tutti e due i lati contemporaneamente. Piano. Fate piano.
BIMBA: Per favore!
LIGHTOLLER: La dia a me.
BIMBA: Papà.
PADRE: Mi lasci salutare mia moglie.
LIGHTOLLER: Prendetela.
PADRE: Andrà tutto bene, tesoro, non ti preoccupare.
BIMBA: Papà, sali sulla scialuppa.
PADRE: Io resto qui, per adesso. Solo per un altro po'. Ci sarà un'altra scialuppa per i papà, questa qui è per le mamme e i bambini. Tu tieni stretta la mano di mammina e fa' la brava.
ROSE: Non andrò senza di te.
JACK: No. Devi andare. Subito.
ROSE: No, Jack.
JACK: Avanti, sali sulla scialuppa.
ROSE: No, Jack.
JACK: Sì. Sali sulla scialuppa.
CAL: Sì, Rose, sali su quella scialuppa. Mio Dio. Ma guardati. Non ti riconosco più. Avanti. Metti... Mettiti questo.
JACK: Ora va'. Prenderò la prossima.
ROSE: No, non mi muovo senza di te.
JACK: Andrà tutto bene. Ascoltami, me la caverò. Sono uno che se la sa cavare, va bene? Non preoccuparti per me. Adesso va', sali.
CAL: Ho fatto un accordo con un ufficiale dall'altra parte della nave. Jack e io riusciremo a metterci in salvo. Tutti e due.
JACK: Visto? C'è una scialuppa che mi aspetta. Va'.
CAL: Fa' presto, sono quasi piene. Avanti, fa' presto.
LIGHTOLLER: Salga a bordo, signorina. Venga a bordo, per favore.
I MARINAIO: Indietro, indietro! Signori, state indietro! Indietro, ho detto, per favore!
II MARINAIO: Calate! Giù, giù, adesso. Insieme, ragazzi!
I MARINAIO: Sì, insieme, forza!
II MARINAIO: Calate, avanti! Avanti così. Piano... Giù!
CAL: Sei bravo a mentire.
JACK: Bravo quasi quanto te.
I MARINAIO: Piano, piano. Tutti e due i tiranti insieme, ragazzi. Piano.
JACK: Non c'è nessun accordo, vero?
CAL: Oh, sì che c'è. Ma tu non ne trarrai alcun beneficio. Vinco sempre io, Jack. In un modo o nell'altro.
I MARINAIO: Forza, ragazzi, calate. Attenti all'assetto! Forza, forza! Pronti? Calate!
LIGHTOLLER: Riequilibratela, quella scialuppa! Calate!
JACK: Rose!
MARINAIO: Sgombrare il parapetto! Torni indietro!
JACK: Rose! Che stai facendo?
MARINAIO: Fermatela!
JACK: No!
MARINAIO: Giù con le scialuppe!
JACK: Rose! Rose! Sei pazza! Perché l'hai fatto? Sei pazza, Rose. Perché l'hai fatto? Perché?
ROSE: Salti tu, salto io, giusto?
JACK: Giusto.
ROSE: Oh, Dio. Non potevo andar via. Non potevo, Jack.
JACK: Tutto a posto. Penseremo a qualcosa.
LOVEJOY: Cal, andiamo.
JACK: Vieni! Andiamo! Corri! Forza!
CAL: Levati!
JACK: Azz... Corri, Rose!
CAL: Aaah! Spero che vi divertirete insieme! No... No!
LOVEJOY: Cosa può esserci di tanto divertente?
CAL: Ho messo il diamante nel cappotto. Il cappotto l'ho dato a lei! Ah, ah, ah, ah!
JACK: Vieni!
BIMBA: Papà! Papà! Papà! Papà!
ROSE: Non possiamo lasciarlo qui.
JACK: Okay, sbrighiamoci! Vieni!
BIMBA: Papà!
JACK: Vieni. Torna indietro!
ROSE: No!
JACK: Va nella direzione sbagliata! Torni qui! Sta andando nella direzione sbagliata! Corri! Corri!
ROSE: Jack!
JACK: Rose! Da questa parte! Forza! Forza! Dammi la mano!
ROSE: Oh, oh, Dio, no! Aiuto!
JACK: Aiuto!
ROSE: Aiuto!
JACK: Signore! Apra il cancello, la prego!
ROSE: Ci aiuti, la prego! La prego, non vada via. Veloce! Forza!
JACK: Presto!
ROSE: Avanti!
JACK: Forza, forza!
ROSE: Per favore!
JACK: Coraggio!
ROSE: Presto!
STEWARD: Mi dispiace, mi sono cadute le chiavi. Io non...
ROSE: Aspetti!
JACK: Aspetti, la prego!
ROSE: Non se ne vada! La prego, chiami aiuto! No!
JACK: Le ho prese, Rose! Qual è tra queste?
ROSE: Bene! Quella corta! Quella corta! Prova quella corta. Presto, Jack!
JACK: Oh, no, no!
ROSE: Presto! Presto!
JACK: S'è incastrata! S'è incastrata!
ROSE: No! Fa' presto! Jack!
JACK: Dai! Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Andiamo, Rose!
ROSE: Jack! Jack! Veloce!
JACK: Muoviti! Muoviti!
I MARINAIO: ...a bordo! Mettete i remi a posto! Attenti!
II MARINAIO: Spezzateli! Fateli passare sotto a questa cima! Fate presto! Presto!
MURDOCH: Sollevate queste gru! E agganciate i tiranti!
III MARINAIO: Indietro, signore!
IV MARINAIO: State indietro! State indietro! Fate largo! Fatela passare! Solo donne e bambini! Solo donne e bambini!
JACK: Continua ad andare su!
MURDOCH: Smettetela di spingere! Smettetela, ho detto! Indietro!
TOMMY: Mi vuoi dare la possibilità di salire, brutto bastardo di un inglese?
MURDOCH: Sparerò a chiunque tenti di superarmi! Indietro!
TOMMY: Sei un gran bastardo!
MURDOCH: Indietro!
CAL: Avevamo un accordo, maledetto!
MARINAIO: State indietro! Indietro, ho detto!
MURDOCH: Questi soldi non salveranno te come non salveranno me. Indietro!
MARINAIO: Smettetela di spingere!
FABRIZIO: Tommy! No! No, Tommy! Bastardo! No... No! Tommy! Aiutatemi! Qualcuno mi aiuti, per favore!
MARINAIO: C'è già un morto, qui!
FABRIZIO: Aiutatemi!
MARINAIO: Prova a fare un altro passo, e tu sarai il prossimo, dannazione!
FABRIZIO: Tommy! Tommy, parla! Tommy, parla!
COMMISSARIO DI BORDO MCELROY: No, Will! Maledizione, state indietro!
MARINAIO: Tenetela! Tenetela così! Tenetela così!
MCELROY: Donne e bambini qui! Solo donne e bambini! Donne e bambini! Presto!
CAL: Io ho una bambina! Ho una bambina!
MCELROY: Fate passare!
CAL: La prego, ho una bambina. La prego, non ha che me al mondo.
MCELROY: Vada. Indietro!
CAL: Mi aiuti.
PASSEGGERA: La dia a me. Mettiti qui accanto, tesoro. Non ti preoccupare, fra un po' passerà tutto.
CAL: Me la dia. Buona, buona.
ROSE: Aspetta! Aspetta! Aspetta! Signor Andrews!
ANDREWS: Oh, Rose.
ROSE: Non tenterà nemmeno di salvarsi?
ANDREWS: Mi dispiace di non averle costruito una nave più robusta, mia giovane Rose.
JACK: Sta affondando rapidamente. Dobbiamo muoverci.
ANDREWS: Aspettate. Buona fortuna a lei, Rose.
ROSE: Anche a lei.
INSERVIENTE: Signor Guggenheim?
BIMBA: Mamma?
INSERVIENTE: Questi sono per lei, signor Guggenheim.
GUGGENHEIM: No, grazie.
BIMBA: Mamma!
GUGGENHEIM: Indossiamo il nostro abito migliore e siamo pronti ad affondare da signori. Però gradiremmo un brandy.
MARINAIO: Capovolgete questa scialuppa! Mollate quei tiranti, forza! Signori, mi raccomando, che siano tesi! Fate attenzione e non perdete la testa! Calma! Calma!
PASSEGGERA: Capitàn, Capitàn, dove devo andare? Prego, dove?
I MARINAIO: Da questa parte! Qui, c'è un'altra cima! Forza! Quella cima!
II MARINAIO: Capitano. Signore.
I PASSEGGERO: Forza, aiutatemi! Datemi una mano qui!
II PASSEGGERO: Dai presto!
HARTLEY: Bene. Basta così.
I MUSICISTA: Addio, Wallace, buona fortuna.
II MUSICISTA: Addio, Wallace.
III MUSICISTA: Arrivederci, vecchio mio.
PASSEGGERA: Cosa facciamo?
MADRE: ... e così vissero insieme felici e contenti per trecento anni, nella terra di Tir na nOg, la terra dell'eterna giovinezza e bellezza...
MCELROY: Via, non c'è tempo! Tagliate quei tiranti! Tagliateli, se necessario!
MARINAIO: Mi serve un coltello! Mi serve un coltello! Maledetti tiranti!
MCELROY: Tagliate i tiranti! Tagliate i tiranti!
CAL: La tenga lei.
HARTLEY: Signori, è stato un onore suonare con voi stasera.
JACK: Dobbiamo rimanere sulla nave il più a lungo possibile. Forza! Da questa parte! Forza, Rose. Salta. Vieni. Ti tengo. Salta!
ROSE: Jack!
JACK: Vieni!
CAL: Indietro!
PASSEGGERO: Quand'anche camminassi tra mezzo all'ombra di morte, non avrei paura di niente...
JACK: Ti dispiace affrettare il passo, tra mezzo all'ombra di morte?
PADRE BYLES: Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
JACK: Di qua!
BYLES: Ave o Maria, piena di grazia...
JACK: Forza!
BYLES: E vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo di prima e la terra di prima se ne sono andati, e il mare non c'è più. E io, Giovanni, vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, discendere dal cielo... Presso Dio, pronta come una sposa abbigliata per il suo sposo...
PASSEGGERA: Presto sarà tutto finito. Presto sarà tutto...
BYLES: E udì una gran voce dal trono che diceva: "Ecco la tenda di Dio tra gli uomini, ed egli sarà con loro, ed essi saranno il suo popolo, e Dio stesso sarà con loro il loro Dio".
ROSE: Jack, è qui che ci siamo conosciuti.
BYLES: ... e asciugherà Iddio ogni lacrima dai loro occhi, e morte non ci sarà più, né lutto né grida, né travaglio vi sarà più, perché le cose di prima se ne sono andate.
UFFICIALE: Maledizione! Remate più veloce! Remate!
PASSEGGERO: Tenga duro, signorina Trudy!
JACK: Reggiti forte!
MOLLY: Dio onnipotente.
BELL: Escludete i gruppi! Escludeteli!
JACK: Dobbiamo spostarci!
ROSE: Non posso!
JACK: Dammi la mano, ti aiuto a scavalcare.
ROSE: No!
JACK: Coraggio, dammi la mano! Ti ho presa. Non ti lascerò andare. Forza, ti tengo!
ROSE: Che sta succedendo, Jack?
JACK: Non lo so. Non lo so. Coraggio!
ROSE: Oh, mio Dio!
JACK: Tieniti!
JACK: Ci siamo!
ROSE: Oh, mio Dio! Oh, mio Dio, Jack! Oh, Dio! Oh, Dio! Oh, Dio!
JACK: Tieniti forte!
ROSE: Oh, Dio!
JACK: La nave ci trascinerà giù! Non appena te lo dico io, trattieni più aria che puoi! Spingi verso l'alto! Non lasciare la mia mano! Ce la faremo, Rose! Fidati!
ROSE: Mi fido!
JACK: Pronta? Pronta? Adesso!
ROSE: Jack! Jack! Jack! Jack! Jack! Jack! Jack! Jack! Jack! Jack!
JACK: Rose! Lasciala! Lasciala! Rose!
ROSE: Jack!
JACK: Nuota, Rose! Devi nuotare! Continua a nuotare!
ROSE: È gelida!
JACK: Nuota, Rose! Forza! Coraggio! Continua a nuotare! Forza! Mettiti sopra! Mettiti sopra.
NAUFRAGHI: Non lasciatemi qui! Aiuto!
JACK: Forza, Rose.
NAUFRAGHI: Aiutatemi! Vi prego! Aiuto!
JACK: Tutto bene? Rimani tu lì. Rimani tu.
ROSE: Va bene, Jack.
NAUFRAGHI: Aiuto!
JACK: Andrà tutto bene. Ce la caveremo.
WILDE: Tornate alle scialuppe!
JACK: Le scialuppe stanno tornando a prenderci. Tieni duro ancora per un po'. Si... si sono dovute allontanare per non essere risucchiate, ma adesso torneranno, torneranno.
NAUFRAGO: Non lasciatemi qui! Aiutatemi!
HICHENS: Lei non capisce. Se torniamo indietro, ci faranno imbarcare acqua. Ci faranno affondare, le dico!
MOLLY: Stia zitto. Mi sta spaventando. Avanti, ragazze, afferrate un remo. Andiamo.
HICHENS: È impazzita? Siamo nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico. Sentite, volete continuare a vivere o volete morire?
MOLLY: Io proprio non vi capisco. Che vi prende? Sono i vostri uomini quelli lì fuori! Ne abbiamo, di spazio.
HICHENS: E ci sarà un posto in più su questa scialuppa, se non ti sbrighi a tapparti quel becco parlante!
I MARINAIO: Tieni questa cima.
II MARINAIO: Va bene.
LOWE: Adesso remate da quella parte, e legate insieme anche queste due scialuppe. Assicuratevi che siano legate strette. Bene, statemi a sentire, ragazzi. Dobbiamo tornare indietro. Voglio trasferire tutte le donne da questa scialuppa a quest'altra. Presto, il più presto possibile! Facciamo un po' di spazio, muovetevi a poppa e a prua.
ROSE: Si sta acquietando.
JACK: Ci vorranno un paio di minuti per organizzare le barche. Non so tu, ma io ho intenzione di scrivere una vibrante lettera di protesta alla White Star riguardo all'accaduto.
ROSE: Ti amo, Jack.
JACK: Non farlo. Non dire addio. Non ancora. Mi hai capito?
ROSE: Sento tanto freddo.
JACK: Senti, Rose, tu te la caverai. Andrai avanti con la tua vita e avrai molti di bambini. E li vedrai crescere. Morirai quando sarai vecchia, al calduccio. Nel tuo letto. Non qui. Non stanotte. Non così. Sono stato chiaro?
ROSE: Non sento il mio corpo.
JACK: Vincere quel biglietto, Rose, è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Mi ha portato da te. E gli sono grato per questo, Rose. Gliene sono grato. Devi... devi farmi quest'onore. Devi promettermi che sopravviverai, che non ti arrenderai, qualunque cosa accada, per quanto disperata sia la situazione. Promettimelo adesso, Rose. E non dimenticare mai questa promessa.
ROSE: Lo prometto.
JACK: Non la dimenticare mai.
ROSE: Non la dimenticherò, Jack. Non la dimenticherò mai.
MARINAIO: Dritto, signore.
LOWE: Alzare i remi! Ne vedete qualcuno che si muove?
MARINAIO: No, signore. Non si muove nessuno, signore.
LOWE: Controllateli.
MARINAIO: Passami quel remo.
LOWE: Controllateli, assicuratevene.
MARINAIO: Questi sono morti, signore.
LOWE: Procediamo. Avanti lentamente.
MARINAIO: Fate attenzione ai remi. Non colpiteli.
LOWE: C'è qualcuno ancora vivo laggiù? Riuscite a sentirmi? C'è qualcuno ancora vivo? Abbiamo aspettato troppo. Continuate a controllarli! Controllate! C'è qualcuno ancora vivo? Qualcuno mi sente?
ROSE: Tu, Josephine, sulla macchina vieni con me, più su / Vola via con me... Tu, Josephine, sulla macchina... Jack? Jack? Jack. Jack. C'è una scialuppa. Jack? Jack? Jack. Jack. Jack. C'è una scialuppa, Jack. Jack. Siamo qui. Tornate indietro.
LOWE: C'è qualcuno ancora vivo laggiù?
ROSE: Siamo qui.
LOWE: Qualcuno ancora vivo?
ROSE: Tornate, vi prego. Tornate. Tornate, siamo qui.
LOWE: Non c'è nessuno? C'è qualcuno che mi sente?
MARINAIO: Non c'è nessuno, signore.
ROSE: Tornate qui. Tornate. Non lo dimenticherò. Te lo prometto.
LOWE: Girate la scialuppa!
ROSE: Millecinquecento persone finirono in mare, quando il Titanic sparì sotto i nostri piedi. C'erano venti scialuppe nelle vicinanze, solo una di loro tornò indietro. Una. Sei persone furono salvate dall'acqua. Una di queste ero io. Sei su 1.500. In seguito, le settecento persone sulle scialuppe non poterono far altro che aspettare. Aspettare di morire, aspettare di vivere. Aspettare un perdono che non sarebbe mai arrivato.
I STEWARD DELLA CARPATHIA: Signore, non credo troverà parenti o amici, quaggiù. Sono tutti di terza classe.
I PASSEGGERA: ... marrone rossiccio, e una barba bianca. Una barba bianca.
II PASSEGGERA: Non c'è un'altra lista passeggeri?
II STEWARD: No, questa è l'unica che abbiamo.
II PASSEGGERA: Forse.. forse si trova su un'altra nave.
II STEWARD: Stiamo facendo tutto il possibile, signora.
II PASSEGGERA: Ma dev'esserci per forza un'altra lista passeggeri!
II STEWARD: Mi dispiace.
ROSE: Quella fu l'ultima volta che lo vidi. Si sposò ed ereditò i suoi milioni. Ma il crollo del '29 colpì duramente anche i suoi interessi. Così, quell'anno, si infilò una pistola in bocca. Almeno così lessi.
FUNZIONARIO DELL'IMMIGRAZIONE: Mi scusi, può dirmi il suo nome, per favore?
ROSE: Dawson. Rose Dawson.
FUNZIONARIO: Grazie.
BODINE: Non abbiamo mai trovato niente su Jack. Non esiste alcuna documentazione su di lui.
ROSE: Certo che no, e come potrebbe esserci? Non ho mai parlato di lui sino ad oggi. Con nessuno. Neanche con tuo nonno. Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti. Ma ora sapete che c'era un uomo di nome Jack Dawson e che lui mi ha salvato, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Non ho nemmeno una sua foto. Non ho niente di lui. Vive solo nei miei ricordi.
MIR 2: Keldysh, Keldysh, qui Mir 2, torniamo in superficie.
LOVETT: Sai, questo sigaro lo avevo conservato se mai avrei trovato il diamante.
LIZZY: Mi dispiace.
LOVETT: Per tre anni non ho fatto altro che pensare al Titanic. Ma non l'avevo capito bene. Non l'avevo vissuto col cuore.
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